Poste sbaglia Iban e accredita 65mila euro alla persona sbagliata
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Risparmio Ven 20 maggio 2022

Poste sbaglia Iban e accredita 65mila euro alla persona sbagliata. Anziana costretta a ricorrere in tribunale

Un cittadino si ritrova oltre 65mila euro sul proprio conto corrente a causa di un errore nell’inserimento dell’Iban da parte di Poste Vita. Poste sbaglia Iban e accredita 65mila euro alla persona sbagliata. Anziana costretta a ricorrere in tribunale
Redazione Verità&Affari
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L’errore sbagliato di Poste Vita

Un cittadino si ritrova dall’oggi al domani oltre 65mila euro accreditati sul proprio conto corrente a causa di un errore nell’inserimento dell’Iban da parte di Poste Vita, che però si rifiuta di annullare l’operazione, costringendo la risparmiatrice, che invece aveva diritto a ricevere quei soldi, frutto di una polizza sulla vita, a ricorrere in tribunale per far valere i propri diritti.

L’incredibile vicenda viene resa nota dalla sede Codacons di Putignano (Bari) che, attraverso gli avvocati Federico Carbonara e Rocco Mario Pisconti, ha seguito il caso conclusosi con una dura condanna per Poste Vita dinanzi al Tribunale di Bari. Nel 2015 Lucia De Felice, residente a Putignano, chiedeva la restituzione delle somme relative all’assicurazione sulla vita accesa con Poste Vita Spa, per un importo pari a 65.393,45 euro, soldi che si rendevano necessari per permettere all’anziana di trasferirsi in una casa di riposo.

Poste Vita provvedeva ad effettuare il bonifico della somma, ma su un conto corrente sbagliato. Nonostante la risparmiatrice avesse comunicato alla società il suo nuovo codice Iban, Poste Vita accreditava i soldi utilizzando un Iban errato, intestato ad una persona del tutto estranea alla vicenda che, dall’oggi al domani, si era ritrovata in regalo sul proprio conto corrente oltre 65mila euro.

L’anziana si è rivolta così al Codacons e, nonostante le numerose istanze presentate alla società finalizzate ad annullare il bonifico errato e procedere al corretto rimborso della polizza, Poste Vita rifiutava di compiere qualsiasi operazione di ristoro e di pagare quanto dovuto alla risparmiatrice. Si è arrivati così ad un decreto ingiuntivo che imponeva alla società di pagare le somme dovute alla donna (per un totale che raggiungeva 68.687,98 euro), decreto che veniva impugnato da Poste Vita la quale, ancora una volta, si opponeva al pagamento.

La vicenda è finita così dinanzi al Tribunale di Bari, che hariconosciuto pienamente le ragioni dell’anziana con una sentenza con cui condanna duramente Poste Vita, obbligandola a pagare quanto dovuto. “Dalla sentenza emessa lo scorso 28 aprile emerge che Poste Vita per oltre 5 mesi si è completamente disinteressata di tutte le doglianze e segnalazioni fatte dalla signora De Felice ed ha condannato la società al pagamento delle spese legali – spiega l’avvocato Federico Carbonara del Codacons Putignano –. Ora finalmente, dopo 7 anni di attesa, la donna potrà godersi il giusto riposo nella struttura per anziani da lei scelta, senza più temere che i suoi soldi a causa della mala-gestione di Poste Vita finiscano su conti correnti sbagliati”.

 

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