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ApprofondimentiRisparmio Gio 01 giugno 2023

Risparmio, il Btp Valore è vantaggioso solo se l'inflazione scende velocemente

Arriva sul mercato il Btp Valore dedicato ai risparmiatori retail. Ma sarà un affare come il Btp Italia? Ecco da cosa dipende... Risparmio, il Btp Valore è vantaggioso solo se l'inflazione scende velocemente Titoli di Stato
Redazione Verità&Affari
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Risparmio, il Btp Valore è vantaggioso solo se l’inflazione scende velocemente

Dal 5 giugno al 9 giugno il Mef darà il via al collocamento della prima emissione del Btp Valore 2027, il nuovo strumento obbligazionario dedicato al solo pubblico retail, come lo è stato in passato il Btp Futura, che nelle intenzioni del governo servirà a incanalare il risparmio verso il debito pubblico tricolore.

Con durata quadriennale e un premio fedeltà dello 0,5% del capitale investito a scadenza, il bond ha un meccanismo di step-up cioè con cedole nominali semestrali calcolate in base a un dato tasso cedolare fisso per i primi due anni (3,25%), che aumenta per i restanti due anni di vita del titolo al 4%.

Sicuramente riscuoterà un grande interesse presso i risparmiatori italiani a caccia di rendimento. Ma è tutto oro quello che luccica per il Btp Valore? Secondo Roberto Rossignoli, portfolio manager di Moneyfarm, “bisogna fare sempre attenzione a bilanciare gli asset che si scelgono e non farsi ingolosire facilmente”.

Guardando lo storico, il periodo 2012-2022 è stato molto favorevole per i titoli di Stato italiani grazie al calo dei tassi d’interesse a livello globale. “Dal 1998” spiega il gestore “il rendimento realizzato dagli investitori è stato superiore al rendimento a scadenza di partenza, aiutato da un tasso perennemente in calo dal 2010 in poi, dal risolversi della crisi del debito sovrano e dalla compressione degli spread“. Quando i tassi salgono la situazione cambia: un investitore che avesse comprato un Btp a fine 2018 sarebbe attualmente in negativo nonostante un rendimento di partenza di circa il 2%, avverte Rossignoli.

Dal punto di vista della volatilità, il Btp si configura come “un asset class relativamente volatile”. Il subbuglio nel mondo dei tassi d’interesse, infatti, mostra come anche nel mondo dei bond governativi si possa fare fronte a perdite sostanziali.

L’inflazione futura resta ancora un’incognita

E poi c’è l’incognita dell’inflazione, che per la Bce resta sempre troppo elevata e probabilmente porterà a un nuovo aumento dei tassi. Infatti, se in Italia resta ai livelli attuali (7,6%) il Btp Valore non consentirà di recuperare la svalutazione e in termini reali sarebbe un investimento in perdita. Viceversa se la corsa dei prezzi si normalizzerà velocemente (rientra attorno al 2-3%) allora il Btp Valore consentirà di portare a casa un rendimento reale positivo.

“Oggi i Btp decennali rendono quattro volte più di fine 2021, collocandosi in area 4,2-4,4%, tuttavia la performance complessiva lascia un po’ perplessi, perché il livello di rendimento potrebbe non essere sufficiente a contrastare l’impatto dell’inflazione sull’investimento”, sottolinea Alessandro Tentori, responsabile investimenti di AXA IM Italia.

“Se paragoniamo l’indice di performance dei titoli di Stato italiani alla performance di altri emittenti vediamo che non è tutto rose e fiori”, continua Tentori. “Basta concentrarsi sul periodo di rialzo dei tassi d’interesse (da inizio 2022 a oggi) per notare che non c’è stata una sovraperformance dell’Italia rispetto, per esempio, ai Treasury americani o al rendimento offerto da altri Paesi europei, nonostante la maggiore fragilità del nostro debito pubblico. Ipoteticamente, quindi, un investitore avrebbe potuto realizzare rendimenti migliori con un portafoglio più bilanciato su diversi titoli obbligazionari”.

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