L'amore regna negli archivi del ministro Franceschini
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Spiffero Ven 29 luglio 2022

L'amore regna negli archivi del ministro Franceschini

Nel complesso di Sant’Ivo alla Sapienza, sede dell’Archivio di Stato di Roma, presente il titolare del dicastero Dario Franceschini L'amore regna negli archivi del ministro Franceschini
Gianfranco Ferroni
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Gianfranco Ferroni

Gli archivi del ministero della Cultura

«Io la amo da 22 anni»: la voce di Salo Nastasi, segretario generale del ministero della Cultura, si è fatta sentire nel porticato superiore del chiostro del complesso di Sant’Ivo alla Sapienza, sede dell’Archivio di Stato di Roma, presente il titolare del dicastero Dario Franceschini. Le dolci parole sono state rivolte a Anna Maria Buzzi, direttore generale degli Archivi, emozionando la platea. Che poi nello stesso giorno era uscito l’articolo sugli amori e le scappatelle di Matilde Bernabei e Giovanni Minoli, genitori di Giulia, la consorte di Nastasi. Tra gli astanti, qualcuno aveva in mano la copia del giornale e vantava la conoscenza del cosiddetto “francese”.

L’occasione di questa dichiarazione? La presentazione del volume Scrigni di storia – Le sedi monumentali degli Archivi di Stato, a cura della Direzione Generale Archivi – ideato per offrire «con un linguaggio chiaro una approfondita analisi del “contenuto” e del “contenitore” degli archivi italiani, con fotografie realizzate direttamente dai direttori degli istituti e testi scritti dai funzionari: un modo per continuare a dimostrare la vitalità di luoghi il cui valore spesso viene dimenticato», sottolineano dal dicastero.

L’instancabile Buzzi, prossima alla pensione, non resterà con le mani in mano: Franceschini e Nastasi avevano sollecitato la sua presenza al ministero e con un ruolo anche nel futuro, «nonostante la quiescenza», e nel frattempo è arrivata la nomina a commissario straordinario dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. Seguiranno, così, altri mesi di lavoro. Se Giulio Tremonti diceva che con la cultura non si mangia (ma il catering c’era, griffato La Corte), comunque l’amore regna.

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