A Roma i candidati non temono di fare la figura del baccalà
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Spiffero Mar 02 agosto 2022

A Roma i candidati non temono di fare la figura del baccalà

In piena campagna elettorale la capitale ospiterà “Roma baccalà”: dall’8 all’11 settembre, in collaborazione con l’VIII Municipio di Roma. A Roma i candidati non temono di fare la figura del baccalà
Gianfranco Ferroni
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Gianfranco Ferroni

La campagna elettorale a Roma baccalà

In piena campagna elettorale la capitale ospiterà “Roma baccalà”: dall’8 all’11 settembre, in collaborazione con l’VIII Municipio di Roma, la manifestazione gastronomica vuole occuparsi di «protezione dei mari e delle comunità che custodiscono la loro matrice culturale e che hanno scelto un’agricoltura rispettosa della terra». Sarà una «festa all’insegna dell’apertura e dell’inclusione», affermano gli organizzatori Antonella Bussotti e Luca Broncolo di Un/Lab.

Alla Garbatella non mancherà un focus interamente dedicato alla cultura enogastronomica della Calabria: «La nostra regione ha storicamente un legame profondo con la cultura dello stoccafisso in Italia, potendo vantare le radici di questo incredibile prodotto introdotto dai Normanni già intorno all’anno Mille. Per questo la Calabria è una delle capitali dello stoccafisso nel mondo», afferma l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo, «porteremo le nostre storie, i nostri piatti, la nostra cultura intrecciata alla biodiversità, ma anche la nostra musica folk, nella festa dedicata al baccalà e allo stoccafisso nel cuore di Roma». Per i candidati alle prossime elezioni, il rischio è quello di fare la figura del baccalà. Che poi, per la cronaca, in una città che ha come sindaco il Pd Roberto Gualtieri, quella zona è cara a Giorgia Meloni.

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