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In evidenzaSpiffero Sab 31 dicembre 2022

Giorgio La Malfa parla di Keynes. In un museo romano

“John Maynard Keynes e le arti” è il tema di una conferenza che Giorgio La Malfa e Nadia Fusini terranno il 15 gennaio a Roma. Giorgio La Malfa parla di Keynes. In un museo romano Giorgio La Malfa con Keynes alle sue spalle
Gianfranco Ferroni
di 
Gianfranco Ferroni

Parlare di Keynes ad una mostra

Si può parlare anche di economia, con la mostra “Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life” allestita nelle sale del Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, nella capitale.

Già, perché per la prima volta in Italia un’esposizione celebra lo spirito che animò Bloomsbury: il luogo dove si sono sperimentate forme di vita e di pensiero nuove che cambiarono i principi vittoriani e il forte spirito patriarcale di cui era ancora intriso il ventesimo secolo.

In cinque stanze di Palazzo Altemps, corrispondenti alle sezioni della mostra, si svolge il racconto delle figure di Bloomsbury: con protagonisti i giovani intellettuali che si incontravano nelle stanze delle sorelle Stephen per condividere predilezioni artistiche, relazioni romantiche, esperienze lavorative innovative, motivazioni sociali.

Questi individui dalla forte personalità diventeranno economisti, storici, scrittori, filosofi e artisti impegnati di sinistra: spesso saranno molto famosi. Come John Maynard Keynes, che ha rivoluzionato il pensiero economico.

La conferenza di La Malfa

E “John Maynard Keynes e le arti” sarà il tema della conferenza che Giorgio La Malfa e Nadia Fusini terranno la mattina di domenica 15 gennaio, sempre presso il Museo Nazionale Romano Palazzo Altemps. L’evento è organizzato nell’ambito delle “Conversazioni”, un ciclo di incontri programmati in occasione della mostra “Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing life”, ideata e curata dalla stessa Fusini.

Nel catalogo della mostra, un saggio di La Malfa ripercorre l’esperienza culturale e umana di Keynes, carismatico membro del circolo degli intellettuali di Bloomsbury. Più volte La Malfa ha detto che “Keynes fu ‘anche’ un economista, che viveva a Cambridge metà della settimana, ma il resto dei giorni li trascorreva a Londra, con Virginia Woolf e gli altri suoi amici del Circolo di Bloomsbury, passando le serate al balletto, scrivendo per i giornali, giocando in borsa”.

Riportando anche il pensiero di Virginia Woolf su Keynes: “Come gli ho detto quando mi ha dato da leggere alcune pagine
del suo nuovo libro, i processi mentali che vi sono contenuti sono molto più avanti dei miei, come lo sono quelli di Shakespeare”.

E sottolineando che papà Ugo fu su posizioni keynesiane quando si trattò di affrontare la questione tedesca, alla fine della seconda guerra mondiale: “Con preveggenza e lucidità intellettuale, nel 1945 mio padre scriveva su Italia Libera, il giornale ufficiale del Partito d’Azione, che la Germania andava associata al processo di ricostruzione. Quegli articoli sono impressionanti: per un antifascista come lui era una posizione fuori dal mondo”.

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