Super aiuti alle squadre di calcio italiane, tutti i nomi dei club
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Primo pianoSport Ven 16 settembre 2022

Super aiuti alle squadre di calcio italiane, i club che hanno incassato di più grazie al governo

Sono dieci i club che hanno attinto alle risorse pubbliche per l'emergenza Covid. Ma la squadra che l'ha fatto di più è stata il Genoa. Super aiuti alle squadre di calcio italiane, i club che hanno incassato di più grazie al governo
Franco Bechis
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Franco Bechis

Gli aiuti Covid alle squadre di calcio italiane

Fra la fine del 2020 e la primavera del 2022 sono arrivati dai governi in carica poco meno di 150 milioni di euro di aiuti previsti dai vari decreti e Dpcm legati alla pandemia Covid. Si tratta di garanzie al 100% sui prestiti bancari (che lo Stato però deve classificare al 100% come propria spesa), sconti Irap, contributi diretti che in qualche caso sono arrivati da Comuni e Regioni, e un premio speciale appena arrivato a chi nel periodo critico ha evitato di mettere in cassa integrazione i suoi dipendenti, calciatori compresi.

Zangrillo davanti a tutti

ALBERTO ZANGRILLO PRESIDENTE GENOA CALCIO

Sono dieci i club che hanno attinto alle risorse pubbliche. Ma la squadra che l’ha fatto di più è stata il Genoa presieduto da Alberto Zangrillo, professore del San Raffaele e medico personale di Silvio Berlusconi. I rossoblu hanno ottenuto 55,8 milioni di euro fra garanzie dello Stato sui prestiti, contributi, premi e sconti fiscali.

La somma complessiva richiesta dalle squadre italiane, per la precisazione, è di 142,7 milioni di euro, e in gran parte è formata dalla garanzia al 100% fornita da Mediocredito centrale e Banca del Mezzogiorno. Quella garanzia però nella contabilità dello Stato è stata classificata per l’intera somma come aiuto dello Stato permesso dalla Commissione europea proprio grazie ai provvedimenti comunitari sul Covid.

Campagna acquisti pagata dallo Stato

Di sicuro i club di Serie A hanno ricevuto danni notevoli da inizio di pandemia, non avendo potuto giocare in lockdown e per lungo tempo non avendo aperto gli stadi al pubblico riconquistato poi con una capienza limitata sugli spalti. Quei club però concedono super stipendi ai propri giocatori, e le campagne acquisti per procurarsene con spese di decine di milioni da inserire in rosa non sono state congelate né nell’estate 2020, né in quella 2021.

Prima di bussare alle casse dello Stato ci sarebbe stato ampio spazio per quello che i manager chiamano “cost saving”, taglio della spesa e sforbiciata dei contratti in essere. Ma era legale accedere ai contributi Covid, e questi dieci club ne hanno approfittato a larghe mani.

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