L'altro bilancio del campionato di serie A e il trionfo dei fondi d’investimento nel calcio
Si è da poco concluso uno dei campionati di Serie A più combattuti e incerti degli ultimi anni. Il Milan si è laureato campione d’Italia.
Il bilancio della Serie A 21-22
Si è da poco concluso uno dei campionati di Serie A più combattuti e incerti degli ultimi anni. Il Milan si è laureato campione d’Italia al termine di un entusiasmante testa a testa con l’Inter, sovvertendo i pronostici di inizio stagione. L’Italia del pallone riconosce molti meriti ai rossoneri. Tra le prime otto, Pioli viene eletto miglior allenatore (51%), la curva rossonera quella più vicina alla squadra (49%) e il gioco espresso dal Milan il migliore del torneo (40%). L’Inter aveva una rosa più completa (43%) ma il Milan si è aggrappato ai colpi del suo fuoriclasse (49%) Rafael Leão, eletto miglior calciatore dell’anno sia dalla Serie A TIM che dai tifosi italiani.
Sull’altra sponda dei Navigli il rammarico nerazzurro non sfocia in delusione, riservata invece alle stagioni di Juventus e Atalanta. Ma la Serie A 21/22 lancia un importante messaggio a tutte le tifoserie e al sistema calcio italiano: per 8 appassionati su 10 – e in misura maggiore tra gli under 35 – la vittoria del Milan dimostra che con idee chiare e fiducia nei giovani si può aprire un ciclo vincente.
La Serie A 21/22 è stata un bello spot per il calcio italiano (72%) e quello del Milan è il primo scudetto vinto da un club di proprietà di un fondo d’investimenti. Una nuova realtà per i nostri club, che suscita una certa perplessità o contrarietà nella metà degli appassionati. Ma non mancano i favorevoli: tra i 4 supporters su 10 che approvano questa prospettiva, il connubio tra risultati sportivi e stabilità finanziaria incarnato dal ‘modello Elliot’ è visto come un’alternativa preferibile al calcio degli sceicchi