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ApprofondimentiSport Mer 05 aprile 2023

Diritti tv della serie A, entro 20 giorni la scelta dell'advisor per i fondi: in lizza anche Goldman, Lazard e Kpmg

Scadono il 12 aprile i termini per le candidature. A fine mese la Lega sceglierà il consulente che valuterà le offerte di private e banche Diritti tv della serie A, entro 20 giorni la scelta dell'advisor per i fondi: in lizza anche Goldman, Lazard e Kpmg
Tobia De Stefano
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Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

Le proposte di fondi e banche

La Lega calcio sulle proposte di fondi e banche per i diritti televisivi della serie A fa sul serio. Ha indetto una vera e propria gara con tanto di tabella di marcia serrata che porterà entro la fine del mese (l’assemblea dovrebbe svolgersi il 24 aprile) alla scelta dell’advisor per valutarle. In ballo ci sono un a decina di offerte che variano molto sia per l’entità economica che per la struttura. Da una parte i fondi: si sono già mossi i private equity come Apollo, Apax, Carlyle, Three Hills Capital Partners,  Searchlight  e buon ultimo Oaktree (che ha giù un prestito in ballo con l’Inter) che secondo quanto riferito dalla Reuters  ha messo sul piatto 1,75 miliardi di dollari per il 5% della newco. Dall’altra ci sono le banche Citi, Goldman Sachs, JPMorgan, Barclays  e Jefferies. I primi chiederebbero di avere un ruolo anche nella futura governance dei diritti televisivi, le seconde invece sarebbero attive con un ruolo solo finanziario.

La scadenza del 12 aprile

Secondo le notizie raccolte da Verità&Affari entro mercoledì 12 aprile scadranno i termini per presentare la documentazione ad hoc e partecipare alla gara per la selezione dell’advisor. Ci sono soggetti indipendenti, tra questi Kpmg, che peraltro aveva svolto un ruolo da consulente anche in occasione dell’ultima offerta dei fondi per i diritti della nostra serie A e Lazard e altri che invece avrebbero una sorta di conflitto di interesse visto il doppio ruolo di advisor come Goldman e Citi.

Le proposte degli advisor saranno esaminate dal consiglio di amministrazione della Lega Serie A, che selezionerà una rosa di candidati da presentare alla prossima assemblea generale prevista per la fine di aprile. Quindi l’assemblea sceglierà l’advisor. A quel punto – se tutto dovesse filare liscio – dovrebbe prendere il via un processo di selezione delle offerte di fondi e banche che auspicabilmente non sarà infinito. Del resto la torta in ballo è importantissima e intorno allo scrigno dei diritti televisivi si gioca il futuro del calcio italiano.

Il confronto con la Premier

Nel biennio 2010-2011 la Premier League incassava dai diritti televisivi un miliardo e 332 milioni di euro contro i circa 950 della nostra Serie A. Poco più di dieci anni dopo il campionato inglese di miliardi ne porta a casa più di 4, mentre la serie A ha superato di poco quota uno. Tutto fermo mentre nel resto d’Europa correvano. La Spagna è passata da 680 milioni a quasi un miliardo e 900 milioni, nella sostanza triplicando gli introiti. Così come la Bundesliga che è arrivata a un miliardo e 300 milioni.

Morale della favola: da seconda forza economica d’Europa, l’Italia si è ritrovata in quarta posizione con tutto ciò che ne consegue in termine di capacità di spesa soprattutto sul mercato dei calciatori. Un dato su tutti, nell’ultima stagione la squadra italiana che ha incassato di più dai diritti televisivi è l’Inter con 84 milioni di euro, mentre l’ultima della Premier League, il Norwich City, ne ha presi 116. L’obiettivo è invertire questo trend. E se a realizzare questo scopo servirà l’aiuto dei fondi solo i presidenti della Lega potranno deciderlo.

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