Per Milano-Cortina si lavora, ma non c'è l’amministratore delegato
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Sport Mer 21 settembre 2022

Per Milano-Cortina si lavora, ma non c'è ancora l’amministratore delegato

C’è un partner, Deloitte per le prossime olimpiadi Milano-Cortina, ma manca ancora la figura chiave, ossia l’amministratore delegato. Per Milano-Cortina si lavora, ma non c'è ancora l’amministratore delegato
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

L’ad di Milano-Cortina

C’è un partner, Deloitte, per i servizi professionali delle prossime olimpiadi Milano-Cortina, ma manca ancora la figura chiave, ossia l’amministratore delegato. L’ad Vincenzo Novari, che era stato nominato nel 2019 dall’ex-ministro dello sport in quota M5S Vincenzo Spadafora, non ha portato i risultati sperati in tema di sponsor, ed è stato rimosso.

Le aziende sponsor per ora confermate sono solo due. Pochine evidentemente per coprire il budget finale previsto a 1,6 miliardi di cui oltre 500 milioni a carico del Coni. Si attende il nuovo governo dopo le elezioni di domenica prossima per nominare quello nuovo, che potrebbe essere Andrea Abodi, presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e che vanta una lunga esperienza nel settore e sarebbe gradito a Fratelli d’Italia.

Facile predire che il nuovo dirigente dovrà affrontare molti problemi ma non la scarsità di personale visto che la fondazione ha già un centinaio di addetti a libro paga. Ieri comunque è stato il presidente Giovanni Malagò, dato che il Coni è al momento il main sponsor dell’evento, a fare gli onori di casa per annunciare la partnership con Deloitte. La società di consulenza ha già predisposto un gruppo di 30 persone per lavorare alla manifestazione negli ambiti Games Strategy and Operations, Marketing and Commercial solutions e Innovation.

«L’evento rafforzerà la crescita e lo sviluppo del nostro Paese, consolidandone l’immagine a livello internazionale – ha detto l’ad di Deloitte Italia Fabio Pompei – sono sicuro che tutte le grandi aziende del paese parteciperanno come sponsor a questi giochi che possono portare un notevole indotto non solo sulle regioni che li ospiteranno (Lombardia e Veneto ndr) ma anche su altri territori a livello di visibilità e turismo».

Insomma una grande occasione su cui bisogna però accelerare anche per la realizzazione delle infrastrutture che sono state anche vittime di polemiche, come la pista di Bob di Cortina che costerebbe molto ma sarebbe poco usata dopo i giochi. Qualche motivo di orgoglio, vista la cornice dell’evento però c’è. «Dopo diverse edizioni poco montane – ha detto Malagò – i giochi tornano nelle Alpi luogo di eccellenza degli sport invernali».

Secondo Malagò Milano Cortina potrebbe dare lavoro a oltre 30 mila persone, almeno nell’ultima fase di preparazione e creare un indotto dai 3 ai 5 miliardi di euro. Una bella sfida anche per Deloitte chiamata a sviluppare soluzioni strategiche, innovative e tecnologicamente avanzate. «Sarà un modello – ha detto Malagò – in risposta alle grandi sfide del nostro tempo: i Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026 saranno il più grande evento che il nostro Paese ospiterà nei prossimi anni».

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