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In evidenzaSport Mer 14 dicembre 2022

Non c'è solo la Juve, anche l'Inter trema per il debito: in cinque anni mezzo miliardo da recuperare

L'Inter deve recuperare mezzo miliardo in 5 anni per non fallire. Cerca un compratore, ma la valutazione di un miliardo è eccessiva Non c'è solo la Juve, anche l'Inter trema per il debito: in cinque anni mezzo miliardo da recuperare
Fabio Pavesi
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Fabio Pavesi

Inter e quel bond che inizia a far paura

Mentre la Juventus è terremotata dall’inchiesta della Procura di Torino sul falso di bilancio legato alle plusvalenze fittizie e alla cosiddetta manovra stipendi, in casa Inter le cose non vanno per il meglio. Pochi giorni fa l’agenzia di rating S&P ha messo in creditwatch negativo il merito di credito di singola B del bond “spazzatura” da 415 milioni emesso in Lussemburgo a inizio del 2022 dalla controllata Inter Media. Il motivo è legato ai mancati pagamenti dello sponsor di maglia Zytara Labs LLC (Digital Bits). DigitalBits, nel dettaglio, non ha pagato 1,6 milioni di euro di bonus per la stagione di Serie A 2021/2022 e 16 milioni di euro per la stagione in corso 2022/2023, che rappresentano le prime due rate del contratto base da 24 milioni di euro in scadenza a luglio e ottobre. Questo ha portato il club a rimuovere i loghi DigitalBits dal sito web, dai cartelloni pubblicitari e dalle maglie delle squadre giovanili e femminili.

Senza un partner di sponsorizzazione adeguato che sostituisca DigitalBits, hanno spiegato gli analisti di S&P questi flussi di cassa persi potrebbero portare a un calo di oltre il 50% dei ricavi da sponsorizzazione dal 2024 rispetto alle precedenti ipotesi di base. Tornando al creditwatch, gli analisti di S&P spiegano “Ci aspettiamo che Inter Media and Communication spa (MediaCo) possa avere flussi di cassa di sponsorizzazione materialmente inferiori in assenza di un’adeguata sostituzione, il che potrebbe indebolire materialmente la sua capacità di servizio del debito. Di conseguenza, abbiamo posto il rating di emissione a lungo termine “B” sul debito garantito senior di MediaCo in CreditWatch con implicazioni negative. Il CreditWatch negativo indica che potremmo abbassare il rating di un notch se riteniamo che il club, nonostante il marchio forte e riconoscibile, non sia in grado di trovare contratti di sponsorizzazione adeguati con termini simili per sostituire DigitalBits”.

E così ora il club deve correre ai ripari e cercare nuovi sponsor che garantiscano i ricavi attesi. Il tema è ovviamente cruciale dato che l’Inter ha una situazione finanziaria che dire tirata è poco. Nell’ultima stagione chiusa a giugno il club nerazzurro, posseduto dal 2016 dalla famiglia Zhang, è riuscito a limitare le perdite a “soli” 140 milioni di euro dai 245 milioni di rosso della 2021. I più hanno festeggiato il risultato come se fosse un viatico per la rinascita dei conti del club. Ma in realtà la situazione resta pericolosamente sul filo del rasoio. Basti pensare che il forte aumento dei ricavi per 75 milioni della scorsa stagione è dovuto prevalentemente alle plusvalenze dalla vendita dei calciatori per oltre 100 milioni. I costi restano su livelli imbarazzanti tanto che l’Inter va in rosso già a livello di margine lordo per 88 milioni di euro. Significa che i costi si mangiano oltre il 120% dei ricavi pur in crescita.

Gli interessi sul debito

E poi l’Inter paga interessi sul debito ogni anno per oltre 45 milioni di euro. Vista così è inevitabile che il club finisca perennemente in perdita. Perdite che saranno anche diminuite ma che portano il patrimonio netto in negativo a livello consolidato per la bellezza di 86 milioni di euro. Capitale quindi negativo pur avendo rivalutato la library del club per oltre 200 milioni. Ora la società ha approfittato del decreto del Governo per posticipare al 2026 il ripianamento del patrimonio. Ma è una mossa formale che salva il club ma che non cambia la sostanza della situazione che il pesante indebitamento continua a provocare. Di fatto l’Inter che non ha margini operativi positivi e ora anche capitale negativo, poggia su una montagna di debiti totali pari a oltre 800 milioni. Come sarà possibile ripagarli in futuro resta una chimera. Solo il bond declassato di recente da 415 milioni, e che ha solo rimborsato un bond da oltre 300 milioni scaduto, paga una cedola del 6,75% all’anno e andrà rimborsato completamente nel 2027. In cinque anni tra restituzione del capitale e interessi usciranno dalle casse della società oltre 500 milioni di euro. Vista così solo un miracolo può garantire la solvibilità del club.

A caccia di un compratore

Lo sanno bene gli Zhang che con la loro Suning sono divenuti proprietari del club 6 anni fa. Ora sono disperatamente a caccia di un compratore. Il problema sono le valutazioni. Per uscire indenni dall’investimento a perdere devono vendere il club nerazzurro a valori superiori al miliardo. Ma chi oggi entra in una società calcistica che non ha flussi di cassa tali da recuperare mezzo miliardo di risorse in 5 anni per non fallire? È il tema annoso e drammatico dell’Inter ma in realtà di gran parte del calcio professionistico italiano. Costi che si mangiano tutti i ricavi, perdite che si cumulano e patrimoni che vengono dilapidati con debiti crescenti. Molti manager del calcio si dipingono come attori di un’industria dell’entertainment. Ma se fosse davvero un’industria che deve misurarsi ogni giorno nel delicato equilibrio tra ricavi e costi, sarebbe fallita da tempo.

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