5G, l'Italia va avanti piano, ma nel 2025 il mercato varrà 200 mln
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Tech Ven 04 novembre 2022

L'Italia va avanti piano sul 5G, ma nel 2025 il mercato varrà 200 mln

Gli ultimi 12 mesi sono stati importanti per lo sviluppo del 5G in Italia. Abbiamo assistito al consolidarsi di un quadro. L'Italia va avanti piano sul 5G, ma nel 2025 il mercato varrà 200 mln Antenna 5G
Redazione Verità&Affari
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Il 5G in Italia

Gli ultimi 12 mesi sono stati molto importanti per lo sviluppo del 5G. Abbiamo assistito al consolidarsi di un quadro sempre più strategicamente orientato a dare sostanza alla visione promessa dalla tecnologia 5G, con la conferma di un interessamento sempre più forte in ambiti come, ad esempio, il manufacturing e la mobility. Si sono affacciati i grandi player del cloud, che nel mercato americano oggi offrono le prime soluzioni di reti private con installazione plug & play e integrazione con altri servizi cloud. L’Italia, nonostante un alto livello di copertura della rete su tutto il territorio, anche se ancora in DSS, vede uno sviluppo di progetti molto lento. Le prospettive, però, sono buone.

Il mercato del 5G in Italia

Entro il 2025 il mercato industriale potrà valere 40 milioni di euro nel caso in cui la quinta generazione di reti mobili sarà utilizzata solo per test tecnologici e parziale re-ingegnerizzazione di processi. Se invece si lavorerà nella giusta direzione in modo che l’offerta si strutturi, e che il 5G diventi lo standard per la connettività industriale e nel mondo business, il mercato potrà valere 200 milioni di euro. In questo secondo caso si raggiungerà un valore con una curva di crescita in linea con i primi anni di innovazioni diventate poi pervasive nel mondo business, come l’Internet of Things o il Cloud.

Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio 5G & Beyond della School of Management del Politecnico di Milano presentato durante il convegno “5G: visione, strategia e contingenza”. “Gli ultimi 12 mesi sono stati molto importanti per lo sviluppo nello scenario globale del 5G, che ha consolidato la sua promessa di diventare la piattaforma di connettività e di sviluppo applicativo per un mondo connesso senza limitazioni di velocità, latenza, densità, affidabilità. – dichiara Antonio Capone, responsabile scientifico dell’Osservatorio 5G & Beyond Lato tecnologico, si sono affermate alcune evoluzioni che già si erano intuite negli scorsi anni, come le architetture basate sulla disaggregazione delle funzioni della rete secondo lo standard Open RAN e le reti private, che già esistono in 4G ma solo con il 5G diventeranno un’importante componente architetturale e strategica. Lato mercato industriale in USA sono entrati nel mondo del 5G privato i grandi player del cloud, con un approccio legato al loro modello di business, una mossa strategica che non può sfuggire ai nostri attori telco e a tutto l’ecosistema, perché nei prossimi due-tre anni si giocherà la partita decisiva per il settore anche sulla base delle scelte che dovranno essere fatte in Europa sulla gestione dello spettro radio”.

La copertura della rete

Secondo le analisi DESI 2022 e GSMA Intelligence, il 5G in Italia copre tra il 96% il 99,7% della popolazione; secondo questi dati l’Italia è il paese con la maggiore copertura 5G in Europa, contro il 65,8% della media. Questa fotografia considera, però, la copertura ottenuta con il cosiddetto Dynamic Spectrum Sharing che consente ad un operatore telefonico di sfruttare lo spettro di frequenze del 4G anche per il 5G. Considerando solo la copertura 5G Non Stand Alone, l’Italia a fine 2021 risulta tra gli ultimi paesi in Europa, con un valore pari al 7,3%. Le azioni intraprese nei primi mesi del 2022 dovrebbero compensare almeno in parte questa situazione: gli investimenti degli operatori TLC hanno permesso di incrementare circa dell’80% la copertura della popolazione in NSA rispetto al 2021. Con le risorse del PNRR, verranno colmate alcune lacune di copertura delle porzioni di territorio meno popolate con nuovi siti, e verranno realizzati rilegamenti in fibra ottica per tutti i siti radiomobili che sono ancora collegati in ponte radio.

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