Caricabatterie unico? Rischio fregatura per i clienti
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Tech Mar 04 ottobre 2022

Caricabatterie unico? Rischio fregatura per i clienti

Il caricabatterie universale potrebbe trasformarsi in una colossale fregatura per gli utenti, con la misura che rischia di causare un rincaro. Caricabatterie unico? Rischio fregatura per i clienti
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Il caricabatterie unico

Il caricabatterie universale potrebbe trasformarsi in una colossale fregatura per gli utenti, con la misura che rischia di causare un rincaro generalizzato dei prezzi dei prodotti elettronici. Lo afferma il Codacons, dopo il via libera definitivo del Parlamento Europeo al caricatore unico per cellulari, tablet, fotocamere e pc. I caricatori garantiscono enormi guadagni alle grandi società di elettronica e telefonia, e il rischio concreto è che le aziende compensino i minori ricavi legati alla vendita dei caricabatterie con un aumento generalizzato dei listini di smartphone, tablet e altri prodotti elettronici, scaricando così sulla collettività il costo della misura decisa dall’Ue. Un fenomeno che andrebbe ad aggiungersi a quello della obsolescenza programmata di elettrodomestici e beni elettronici, già più volte denunciato dal Codacons, e che produce un danno milionario agli utenti.

 La Società italiana di medicina ambientale (Sima) accoglie con favore la decisione definitiva del Parlamento Europeo sul caricabatterie unico, che prevede che entro la fine del 2024, tutti i telefoni cellulari, i tablet e le fotocamere nell’Ue dovranno essere dotati di una porta di ricarica USB-C. “I rifiuti elettronici sono la categoria di rifiuti che cresce più velocemente nell’UE, e ogni anno in Europa vengono prodotte circa 51mila tonnellate di rifiuti elettronici, 44,7 milioni di tonnellate nel mondo, con un impatto negativo sull’ambiente considerato che i dispositivi elettronici ed elettrici gettati contengono materiali potenzialmente nocivi che generano inquinamento e aumentano i rischi per le persone addette allo smaltimento – spiega il presidente, Alessandro Miani – In Italia si stima che ogni cittadino produca circa 16,6 kg di rifiuti elettronici all’anno, ma raramente si esegue un corretto smaltimento di tali prodotti: nel nostro paese solo il 32,1% dei rifiuti elettronici viene riciclato, contro una media Ue di circa il 40%”.

“Sul tema sono stati fatti enormi passi avanti, col numero di caricabatterie elettronici passato dai 30 modelli diversi del 2009 alle 3 tipologie standard attualmente in commercio. L’introduzione di un caricatore universale, quindi, avrà innegabili vantaggi sul piano ambientale, perché permetterà di abbattere le quantità di rifiuti elettronici prodotte ogni anno da cittadini che utilizzano smartphone, tablet e altri apparecchi” – conclude Miani.

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