I trucchi delle compagnie telefoniche e i costi che i clienti non sanno
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Tech Mer 31 agosto 2022

I trucchi delle compagnie telefoniche e i costi nascosti che i clienti non sanno

Incrementano i costi nascosti contro i quali lottano da anni le Unioni consumatori. Il peggiore dei quali è la segreteria telefonica. I trucchi delle compagnie telefoniche e i costi nascosti che i clienti non sanno
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

I costi nascosti delle compagnie telefoniche

Massacrate dalle tariffe mobili basse e dai molti giga con cui Iliad ha inondato il mercato dal 2018, i gestori mobili concorrenti sono passati al contrattacco con subdoli stratagemmi. Ossia incrementando i costi nascosti contro i quali lottano da anni le Unioni consumatori. Il peggiore dei quali è la segreteria telefonica. Se l’ignaro utente si dimentica di disattivarla per ogni giornata di utilizzo Vodafone fa pagare 1,50 euro. Anche Tim fa pagare ma con scatto alla risposta e tariffazione a minuto per l’ascolto dei messaggi come pure WindTre. Lo stesso vale per il “Ti ho cercato”, il “Chiamami” e il “ChiamaOra” disponibili a 12 centesimi a messaggio.

Servizi inutili dunque, se non per lavoro, che gli utenti consumer possono rimpiazzare con un servizio di messaggistica. Mentre la segreteria telefonica può essere consultata gratuitamente tramite app. Insomma certamente più macchinoso ma infinitamente meno caro. Ma come può accadere di pagare senza accorgersi? Molto spesso le persone appoggiano il pagamento del canone mensile alla telefonia mobile su una carta di credito o conto corrente e, non controllando attentamente, pagano dei servizi extra, pur avendo sottoscritto un pacchetto tutto incluso.

Offerte insidiose

Accade anche perché i venditori (negozi di telefonia o call center) propongono nell’offerta una serie di servizi gratuiti, inclusi nel canone mensile, che sono però in gratuiti solo promozione e allo scadere della stessa, 1 o 3 mesi, restano ma a pagamento. Si tratta di un antivirus, servizi di web streaming, un’assistenza tecnica o un club con servizi vari ma le modalità non cambiano. Il problema è che i documenti di sintesi contrattuale, dove è scritto tutto, sono quasi impossibili da leggere, pagine su pagine in corpo piccolissimo. Dunque nessuno legge mentre chi vende si guarda bene dal dire che il servizio, dopo un certo tempo, diventa a pagamento e, se non lo si vuole, va disdetto chiamando il call center. Le società per questioni del genere hanno preso multe salate dall’Agcom, Tim recentemente circa un milione di euro e altrettanto Vodafone, ma non demordono.

Call center

L’ultima trovata di Vodafone è quella di far chiamare i clienti della telefonia fissa da un call center che si spaccia come servizio tecnico Vodafone. L’operatore spiega che l’antivirus presente sulla linea fissa del malcapitato «è un po’ datato e va aggiornato». Se si dice sì, c’è un simpatico addebito in bolletta pari a quasi 4 euro al mese. Purtroppo è la stessa Vodafone a fornire i dati dei clienti. In realtà però il call center, che non fa capo a Vodafone ma è esterno, dovrebbe solo proporre il servizio antivirus, non dire che è datato o che può essere offerto a prezzi ribassati. Per evitare le chiamate dai call center ci si può iscrivere al Registro delle opposizioni, ora attivo anche per i cellulari con 1,9 milioni nuovi iscritti al 21 agosto scorso. Le chiamate però non sono del tutto cessate ma solo diminuite per 57,5% degli iscritti mentre per il 5,3% non è cambiato nulla.

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