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In evidenzaTech Sab 03 giugno 2023

Intelligenza artificiale, servono regole molto chiare e stringenti

L'Intelligenza artificiale ruberà molti posti di lavoro. Per questo servono regole molto chiare e stringenti Intelligenza artificiale, servono regole molto chiare e stringenti Intelligenza artificiale
Giuseppe Giusto
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Giuseppe Giusto

Intelligenza artificiale, servono regole molto chiare e stringenti

Recentemente l’imprenditore Brunello Cucinelli, entrando nel dibattito su vantaggi e criticità dell’intelligenza artificiale, si è soffermato su alcune professioni che possono svolgere solo gli esseri umani: “Dobbiamo avere il coraggio di ridare dignità morale ed economico ai lavori manuali”, ha detto. “Credo che la tecnologia sia un dono ma dobbiamo governarla perché rischiamo che ci rubi l’anima che il creato ci ha dato… Non dobbiamo avere paura della tecnologia ma progettiamo una crescita umana”. Più o meno nelle stesso momento due multinazionali delle tlc annunciavano urbi et orbi il taglio di migliaia di posti di lavoro.

Vodafone vuole semplificare l’azienda

La prima è stata Vodafone che intende licenziare 11mila dipendenti entro i prossimi tre anni, oltre il 10% di tutta la forza lavoro del gruppo che oggi impiega circa 100mila lavoratori. Le motivazioni secondo il ceo Margherita Della Valle sono riconducibili a problemi economici in quanto il gruppo sta perdendo fatturato soprattutto nei mercati occidentali. “La mia priorità sono i clienti (e i dipendenti?), la semplicità e la crescita, semplificheremo la nostra organizzazione tagliando la complessità per ritrovare la competitività”. Secondo Vodafone quest’anno la liquidità in cassa dovrebbe essere di 3,3 miliardi di euro, meno dei 3,6 miliardi fissati dagli analisti. E questo dovrebbe giustificare un taglio di 11.000 posti di lavoro?

BT Group taglierà metà dei dipendenti

La seconda è BT Group che ha annunciato un taglio della forza lavoro di 55mila dipendenti, entro il 2030, una scure pari al 42% dei dipendenti. Sostenendo che l’intelligenza artificiale e i sistemi digitali saranno in grado di prendere il posto di circa 10.000 profili. I dipendenti della ex British Telecom, a livello internazionale potrebbero scendere a 75mila mila dai 130mila attuali. “Il nuovo gruppo BT sarà un’azienda più snella con un futuro migliore (quale sarà il futuro dei dipendenti licenziati?)”. Tutto questo nonostante il fatto che i risultati finanziari dell’anno fiscale chiuso il 31 marzo 2023 non siano stati affatto catastrofici: i ricavi sono scesi dell’1% a 20,7 miliardi di sterline rispetto ad una previsione di 20,5 miliardi di sterline, anche l’utile netto è salito a 1,9 miliardi (da 1,2 miliardi), in buona parte per merito di alcune partite straordinarie. Difficile comprendere le motivazioni di queste strategie.

Il controllo sull’intellogenza artificiale

Se ci facciamo caso, notiamo che l’intelligenza artificiale viene raffigurata, nella maggior parte delle pubblicità con immagini di robot alle volte anche con sembianze quasi umane. Nel 1942 Isaac Asimov, biochimico e scrittore sovietico (naturalizzato statunitense) formulò le tre leggi della robotica con lo scopo di regolare il funzionamento del cervello dei robot. Nel libro I robot e l’impero scritto nel 1985, Asimov aggiunge la “Legge Zero” che viene però accettata solo dai robot più sofisticati. Questa legge è anteposta, in ordine di importanza, alle altre, permettendo una maggiore efficienza ai robot: “Un robot non può recare danno all’umanità, ne può permettere che, a causa del suo mancato intervento, l’umanità riceva un danno”. Possiamo dire che questa legge consente di avviare un primo sistema di controllo sull’intelligenza artificiale.

Serve una regolamentazione stretta

La regolamentazione dei nuovi processi dell’Ia che verranno applicati ai settori della sicurezza informatica, dei mercati finanziari, della chirurgia e della guida autonoma delle automobili, dovrà essere scritta con particolare attenzione e, se possibile, essere coordinata dal G7, G20, Brics e da tutti gli Stati che intendono sviluppare questa importante innovazione, per blindare quello che in molti definiscono un grande pericolo, la creazione di software e algoritmi pensanti in grado di sostituire le risorse umane. E da questo punto di vista possiamo dire che l’annuncio di un codice di condotta volontario da parte del commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager e del segretario di Stato americano Antony Blinken può considerarsi un primo passo in avanti.

Modelli di mercato molto sofisticati

Tra le innovazioni in ambito IA sono da citare per esempio ChatGPT e GPT-4, dei chatbot sviluppati da OpenAI società di ricerca sull’Intelligenza artificiale. Mentre l’ultima notizia riguarda un nuovo modello di IA generativa che sfrutta l’apprendimento automatico per eseguire compiti specifici nel settore finanziario. La piattaforma chiamata BloombergGPT si pone l’obiettivo di assistere gli utenti nella ricerca e nella comprensione dei dati, offrendo supporto per analisi, classificazione delle notizie e risposte alle domande. Inoltre potrebbe essere in grado di generare e creare modelli e previsioni di mercato altamente sofisticati, migliorando la precisione e l’efficienza degli investimenti. E questa è solo una delle migliaia delle possibili applicazioni dell’Intelligenza artificiale che oggi rappresentano una realtà ancora tutta da scoprire tra scienza e fantascienza.

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