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ApprofondimentiTech Gio 23 marzo 2023

Mangopay acquisice WhenThen e parte alla conquista degli Usa: "Valiamo oltre un miliardo"

Mangopay annuncia la seconda acquisizione in pochi mesi con WhenThen: "Nel 2023 puntiamo a raddoppiare il fatturato". Mangopay acquisice WhenThen e parte alla conquista degli Usa: "Valiamo oltre un miliardo"
Alberto Mapelli
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Alberto Mapelli

La strategia di Mangopay dopo l’acquisizione di WhenThen

Mangopay si muove ancora. Dopo l’acquisizione di Nethone sul finire dello scorso anno, Mangopay ha annunciato oggi l’acquisizione di WhenThen, azienda con sede a Dublino specializzata in tecnologie per i pagamenti e che si occupa dell’accettazione dei pagamenti e dell’automazione delle operazioni di pagamento per le aziende online di tutto il mondo. Una scelta che consentirà a Mangopay di poter ampliare rapidamente l’intera offerta sui pagamenti. Verità&Affari ha avuto l’opportunità di parlare delle strategie di Mangopay, società tra le più importanti del settore in Europa, con il suo ceo Romain Mazeries.

Perché la scelta di acquisire WhenThen e quali sono i vantaggi che vi porterà questa operazione?

“L’operazione su WhenThen è strettamente collegata a quella di Nethone, tanto che le abbiamo chiuse a distanza di pochi giorni. Abbiamo scelto di rimandare l’annuncio, però, per poter completare l’integrazione dei nostri sistemi ed essere immediatamente operativi dopo l’annuncio. Abbiamo scelto WhenThen perché tra le nostre priorità c’era quella di dare un boost alle nostre possibilità sull’integrazione di diversi metodi di pagamento. Grazie a questa acquisizione siamo in grado di integrare un metodo di pagamento al mese, mentre prima servivano fino a quattro mesi. Sottolineo che l’acquisizione non è solo di una società, ma anche di un team che migliorerà le possibilità di Mangopay”.

Ci sono altre operazioni di m&a all’orizzonte?

“Dopo l’ingresso di Advent, con l’immissione di 75 milioni di euro nelle casse dell’azienda, abbiamo determinato una strategia che potesse far crescere Mangopay nel modo migliore possibile. Nethone e WhenThen sono due tasselli di questo percorso. Per ora la nostra priorità è tirare fuori il meglio dalle due operazioni che abbiamo fatto. Questo non vuol dire che non siamo aperti e interessati a trovare altre opportunità interessanti sul mercato che ci possano far accelerare sulla roadmap che abbiamo tracciato. Probabilmente, in futuro, ci saranno altre acquisizioni”.

Quanto vale attualmente Mangopay e quali sono le prospettive di crescita dell’azienda?

“Nelle recenti operazioni Mangopay è stata valutata oltre un miliardo di dollari. Nel 2023 le prospettive di Mangopay, come gruppo, è di raddoppiare il fatturato netto e di gestire un volume totale di pagamenti intorno ai 20 miliardi di euro”.

L’ingresso di Advent in Mangopay è arrivato solo un anno fa, ma è possibile arrivare a una quotazione in Borsa nei prossimi anni?

“Se guardiamo la storia degli investimenti di Advent, molti si sono conclusi con un’Ipo (ride, ndr). Ma è evidente che dipenderà da molti fattori, come l’andamento dei mercati e il contesto macroeconomico. Penso sia troppo presto per capire quale sarà l’esito dell’investimento che Advent ha fatto in Mangopay. Come ceo posso dire che siamo concentrati nello sviluppo del prodotto e del nostro team e nella prosecuzione del percorso di espansione internazionale che abbiamo intrapreso”.

Dove puntate a crescere nei prossimi mesi?

“Gli Stati Uniti sono il primo mercato in termini di marketplace e sono sicuramente un obiettivo. Questo, e lo sottolineo, non vuol dire che sposteremo l’epicentro delle nostre attività fuori dall’Europa. C’è ancora molto da fare qui e il nostro impegno per crescere ancora in Europa è confermato, ma non possiamo dimenticarci degli Usa. Abbiamo avuto la dimostrazione che possiamo battere i nostri competitor che dominano il mercato americano, quindi siamo convinti di potercene prendere una fetta”.

Quali sono i numeri di Mangopay in termini di utenti e piattaforme che utilizzano il vostro prodotto?

“Attualmente serviamo circa 2.500 grandi marketplace e piattaforme, ma penso che il dato più interessante sia quello degli utenti. Circa 170 milioni di utenti finali utilizzano le nostre soluzioni, di cui circa 38 milioni autenticati. Vogliamo crescere ancora e stringere partnership con le piattaforme migliori e più innovative in Europa e nel mondo”.

Siete un osservatorio privilegiato sul mercato dei pagamenti online e dei marketplace: avete notato trend o cambiamenti significativi del mercato post-Covid?

“In termini di marketplace notiamo che la specializzazione sta pagando sempre di più, mentre i generalisti mostrano qualche sofferenza. Ad esempio anche Amazon, seppur in modo relativo, sta affrontando le prime grane complici inflazione e problemi macroeconomici. In questo senso vediamo l’emersione di molte piattaforme b2b, che sottolineano come anche questo tipo di mercato si stia sempre più digitalizzando. Lato consumer, invece, vediamo crescere molto il mercato del second-hand. Sono inoltre diffusi sia il buy now pay later, sia l’acquisto periodico e ripetuto sistematicamente nel tempo”.

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