Arriva il sensore che dice quando il cibo scongelato è pericoloso
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Tech Lun 17 ottobre 2022

Arriva il sensore che dice quando il cibo scongelato è pericoloso

Il Center for nano science ha prodotto un sensore da inserire negli alimenti per rilevare l'eventuale scongelamento irregolare. Arriva il sensore che dice quando il cibo scongelato è pericoloso
Redazione Verità&Affari
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Il sensore del cibo scongelato

Uno strumento innovativo entra in gioco proprio nel momento in cui l’industria del freddo, a causa dei galoppanti aumenti energetici (con la refrigerazione sia domestica che industriale che a livello mondiale è responsabile di oltre il 17 per cento della bolletta elettrica), potrebbe trovarsi a vivere qualche incertezza. Il Center for nano science and technology dell’Istituto italiano di tecnologia di Milano ha prodotto un sensore, commestibile, da inserire negli alimenti per rilevare l’eventuale scongelamento irregolare.

Lo sviluppo del progetto, sostenuto da un finanziamento dell’European research council, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Acs Sensors. E ora, grazie alle sue caratteristiche, il sensore è già ritenuto un prezioso presidio di sicurezza alimentare, consentendo applicazioni in diversi ambiti, tra questi la verifica e la garanzia che l’intera catena del freddo di un alimento sia sviluppata in modo corretto e senza pericolose interruzioni.

La composizione del cibo

È stato realizzato con acqua, sale da cucina e altri minerali disciolti e, per questo, oltre a risultare totalmente commestibile, non rischia di modificare in alcun modo l’alimento con il quale potrebbe entrare in contatto. Il dispositivo sfrutta le innate proprietà elettroniche di liquidi e sali di cui è composto: è costituito da un blocco di cera d’api che contiene una cella galvanica, che genera una corrente elettrica quando viene scongelata, e un sistema indicatore colorimetrico, basato sul succo di cavolo rosso, che cambia colore irreversibilmente (dal viola al blu) quando la cella galvanica produce corrente.

Grazie a questa tecnologia si potrebbe segnalare quando un alimento si scongela per un errore imprevisto che si potrebbe verificare nella filiera che dal produttore arriva al consumatore. Inoltre anche in caso l’alimento venisse parzialmente scongelato e ricongelato il sistema potrebbe comunicarlo al grossista o al consumatore. La temperatura alla quale il sensore reagisce, infatti, può essere regolata tra 0 e -50 gradi centigradi, variando i sali o la loro concentrazione in acqua.

«Il team di ricerca che guido a Milano si occupa in generale di tecnologie che stanno cambiando il modo in cui oggi intendiamo i dispositivi elettronici», ha commentato Mario Caironi, responsabile della linea di ricerca Printed and Molecular Electronics di Iit, che ha aggiunto: «Realizzare prototipi che non necessitano di alimentazione e sono completamente commestibili e biodegradabili può davvero migliorare la vita delle persone». Si tratta insomma di un tecnologia che potrebbe fare la differenza nell’ambito della sicurezza alimentare.

Un taglio agli sprechi

Ma al centro Iit di Milano credono soprattutto che questo risultato possa aprire la strada a una tecnologia da utilizzare nella catena del freddo per il cibo (ma anche per i medicinali), migliorando la sicurezza e riducendo gli sprechi. D’altra parte, gli sprechi alimentari sono già risaliti rispetto al 2021 del 15 per cento. Quest’anno, ha stimato Waste Watcher, sono stati buttati in media 595,3 grammi pro capite a settimana di cibo, ovvero 30,956 chilogrammi annui. Il dato si accentua a Sud (+18% di spreco rispetto alla media nazionale) e nelle famiglie senza figli (+ 12%).

E lo spreco ovviamente ha un costo: complessivamente 7,37 miliardi di euro. In testa alla classifica dei cibi che finiscono nella spazzatura c’è la frutta fresca (27%). Seguono cipolle, aglio e patate (17%), il pane (16%), le verdure (16%) e l’insalata (15%). E nonostante questi dati, l’Italia, con i suoi 595,3 grammi di alimenti a settimana, è ancora il Paese più virtuoso: in Russia i grammi di cibo sprecato sono 672 grammi, in Spagna 836, in Gran Bretagna 949. Con Germania, Canada, Cina e Stati Uniti che arrivano a superare abbondantemente il chilogrammo.

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