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Primo pianoTlc Gio 13 aprile 2023

Banda ultralarga, Butti: "Bisogna fare in fretta: rete nazionale strategica per l'Italia"

Lo scorporo della rete Tim non decolla e il sottosegretario all’innovazione Alessio Butti spinge sull’urgenza di una decisione Banda ultralarga, Butti: "Bisogna fare in fretta: rete nazionale strategica per l'Italia" ALESSIO BUTTI , sottosegretario con delega all'innovazione
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Banda ultralarga, Butti: “Bisogna fare in fretta”

Lo scorporo della rete Tim non decolla e il sottosegretario all’innovazione Alessio Butti  spinge sull’urgenza di una decisione. “L’auspicio è che si faccia in fretta. Il governo ha ribadito più volte che la questione della rete nazionale non è di interesse esclusivo di un settore industriale ma è del sistema Italia. Le imprese chiedono che vi sia una rete nazionale, che vi sia connettività e che si possa progredire verso un futuro anche di natura tecnologica”.

Per Tim, anche se la scadenza  per il rilancio delle offerte di Cdp-Macquarie e Kkr è vicina,  18 aprile, una soluzione sul riassetto della società appare lontana perché Vivendi, il socio di riferimento con il 23,9%, sarebbe insoddisfatta del prezzo che, anche con i rilanci, verrà offerto per lo scorporo della rete. “La posizione dei francesi di Vivendi sulla cessione della rete Tim non ci preoccupa per nulla – ha sottolineato Butti-. È  una questione tra privati ed è opportuno che si chiariscano. Noi possiamo solo auspicare che lo facciano velocemente. Dopodiché faremo delle valutazioni”.

Posizione condivisibile, ma se i francesi non mollano la rete il progetto rete unica con Open Fiber è destinato a fallire con tutte le conseguenze del caso. Anche perché Open Fiber, come del resto Tim, non naviga in acque tranquille dal punto di vista finanziario.

Tutti gli errori nella realizzazione della rete in fibra

Butti del resto non è certo un fan di Open Fiber. “Bisogna rivedere la strategia della banda ultralarga – ha detto – nelle precedenti legislature nessuno ha avuto una visione né ha pensato di impostare una politica industriale seria”.  La mancanza di un piano industriale, secondo Butti, deriva dal fatto che “i grandi manager del passato hanno sbagliato le mappature per far giungere l’Ftth nelle nostre case. E sono stati sbagliati in modo imbarazzante anche i bandi di gara con il risultato di avere una situazione sulla connettività su fisso molto deficitaria, per utilizzare eufemismo”.

Oltretutto il sottosegretario si dice anche “terrorizzato” per lo sviluppo delle aree grigie, di competenza del Pnrr, perché “abbiamo già carenze sulle aree bianche”. In particolare, il piano aree bianche in concessione a Open Fiber, “non è completato neanche per metà. Il ritmo dei collaudi è lentissimo”.

Butti ha anche aggiunto che ci sono gruppi di lavoro che “già da 5 mesi e mezzo, dal giorno dell’insediamento del governo, sono in campo sulla revisione del piano sulla banda larga. Abbiamo una tabella di marcia abbastanza sfidante ma sono già state poste soluzioni a determinati problemi per cercare di mitigare quelli che potrebbero diventare seri problemi”.

Per l’innalzamento dei limiti elettromagnetici bisogna trovare una soluzione condivisa

Quanto all’innalzamento dei limiti elettromagnetici della rete mobile, secondo Butti,  “bisogna trovare una soluzione condivisa con i territori, perché non condividerla significherebbe far rinascere i comitati del ‘No’ che frenerebbero lo sviluppo. Sono ormai da 15 anni che si discute di questo tema. C’è una legge del 2001 che delega a un Dpcm la possibilità di innalzare i limiti. Il compito del governo è cercare di mettere tutti d’accordo. E’ evidente che un’azione di questo genere si può fare se c’è accordo e informazione sul territorio”.

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