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AperturaTlc Sab 08 aprile 2023

Open Fiber abbassa le tariffe nelle aree bianche, dove Tim è regina con la rete in rame

Open Fiber abbassa le tariffe nelle aree bianche e così si contrappone a Tim. Che fa ancora affari con la rete in rame Open Fiber abbassa le tariffe nelle aree bianche, dove Tim è regina con la rete in rame SEDE OPEN FIBER ROMA
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Open Fiber abbassa le tariffe nelle aree bianche

E’ stato inviato in consultazione a Bruxelles il provvedimento Agcom sulle nuove tariffe wholesale che gli altri operatori pagano a Tim. La proposta è quella di aumentare il prezzo della rete in rame, che rappresenta ancora il 60% degli accessi per Tim in modalità Fttc. Che vuol dire Fiber to the Cabinet, ossia  rame dal cabinet fino a casa e fibra per il collegamento alla centrale. In caso di aumento è stato stimato che il beneficio per le casse di Tim sarebbe intorno ai 60 milioni, meno dei 90 previsti in  quanto  all’aumento del rame corrisponde una diminuzione dei prezzi per la fibra.

I guadagni di Tim sono a rischio

Open Fiber però rischia di mandare a gambe all’aria il guadagni di Tim sulla rete in rame. Infatti l’operatore infrastrutturato concorrente ha lanciato una operazione commerciale straordinaria  dedicata a tutti gli operatori partner sui servizi Ftth (ossia Fibra fino a casa) nelle aree bianche, cioè nei comuni più remoti e nelle zone rurali. Insomma proprio tutte le zone dove la rete in rame di Tim è più gettonata anche perché spesso rappresenta l’unica possibilità di connessione a Internet.

Certo Open Fiber mira a far crescere i clienti attivi sulla sua rete. Infatti nonostante la società abbia coperto 15 milioni di unità immobiliari gli utenti, veicolati ovviamente dalle società di tlc sue clienti, erano, a fine 2022, solo 2,3 milioni. Il risultato è che i ricavi pur in crescita restano bassi per una società infrastrutturale. L’anno scorso 470 milioni di euro.

Sconti su tariffe e allacci

La mossa sulle aree bianche potrebbe portare buoni frutti in termini di clienti ma non di redditività, dato che, per gli operatori, far migrare i loro utenti dal rame (di Tim) alla fibra (di Of) rappresenta un costo. Ed è per questo che Open Fiber ha pensato di praticare uno sconto del 50% sul contributo di primo allaccio. E dunque per i servizi Gpon e Open Stream gli operatori pagheranno per le nuove attivazioni circa il 50% in meno sul contributo di primo allaccio. Inoltre, il canone del servizio Open Stream è stato ridotto di circa il 25%.

Se sul fronte delle aree bianche, dove aveva vinto tutte le gare Infratel, Open Fiber tenta di incentivare i clienti per quanto riguarda le aree grigie, complice l’aumento dei prezzi, la società controllata da Cassa Depositi e Prestiti e dal fondo australiano Macquarie, punta ad avere degli adeguamenti sui compensi previsti nelle gare per il cablaggio di queste zone. Causa Covid e inflazione legata alla guerra, la società guidata da Mario Rossetti ha infatti bussato alla porta del ministro del Tesoro, Giancarlo Giorgetti chiedendo circa 300 milioni di extracosti.E anche Tim ha chiesto, per le gare vinte di sua competenza una cifra simile.

Alla base della richiesta, l’articolo 30 del decreto Aiuti Ter in cui il governo di Mario Draghi ha previsto che Infratel possa valutare compensazioni per extracosti a valere sui risparmi di gara che, per le sole aree grigie, ammontano a circa 700 milioni, cifra non lontana dalle pretese cumulate dei due operatori di tlc.

 

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