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Primo pianoTrasporti Ven 27 gennaio 2023

Ita, primo passo verso Lufthansa: il Mef firma la lettera d'esclusiva. Due mesi per chiudere

Lufthansa avrebbe messo sul piatto un aumento di capitale da 250-300 milioni per il 40% di Ita. C'è un termine non perentorio di 60 giorni Ita, primo passo verso Lufthansa: il Mef firma la lettera d'esclusiva. Due mesi per chiudere
Tobia De Stefano
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Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

Firmata la lettera d’intenti

Il primo passo c’è: poche ora fa il Mef ha sottoscritto una lettera d’intenti con Lufthansa per cedere una quota di minoranza di Ita Airways. Il documento è propedeutico per aprire la trattativa privata in esclusiva tra le parti. La stringatissima comunicazione del Tesoro dà due indicazioni: da una parte la volontà del ministero dell’Economia (che ha il pieno controllo di Ita) di mantenere la massima riservatezza sull’affare, dall’altra che certo – come evidenziava il ministro Giorgetti – ci vorranno settimane per mettere a punto i dettagli -, ma la volontà resta quella dare la possibilità ai tedeschi di programmare la stagione estiva, quella più redditizia per tutti i vettori. Non a caso è stato indicato un termine di 60 giorni entro il quale si punta ad arrivare a dama. Il termine non è perentorio, quindi può essere allungato, ma l’inserimento di una deadline è significativo rispetto alla volontà di accorciare i tempi.  

Aumento di capitale da 250 milioni

Secondo le ultime indiscrezioni Lufthansa avrebbe messo sul piato un aumento di capitale da 250-300 milioni per acquisire una quota di minoranza pari al 40% di Ita, ma l’accordo prevederebbe anche delle opzioni per arrivare in un secondo momento alla maggioranza. Il prezzo, la governance e le opzioni (si era parlato anche dell’esistenza di una clausola di salvaguardia) sono alcuni dei nodi da sciogliere, ma in discussione ci sono anche altri temi più di sistema.

Lufthansa come le altre compagnie interessate non ha fatto mai mistero di vedere come fumo negli occhi il flusso di denaro che negli scali italiani viene veicolato verso le low cost. Circa mezzo miliardo che le Regioni corrispondono a concorrenti diretti dei tedeschi  per invogliare le compagnie a basso costo ad atterrare negli aeroporti periferici. Non solo. Perché la compagnia la compagnia guidata da Carsten Spohr vedrebbe di buon occhio tariffe più basse per Fiumicino che potrebbe diventare un hub ancor più importante per le destinazioni verso Africa e America Latina.

I precedenti tentativi

Per Lufthansa, comunque, l’Italia rappresenta il mercato più importante dopo Germania e Usa. E con Ita i tedeschi punterebbero a ripetere, dal punto di vista strategico, un’acquisizione a tappe, strategia che ha già avuto successo per esempio con Swiss e Brussels Airlines. Da ricordare poi che in caso di intesa si tratterebbe di un matrimonio rimandato di qualche anno. Già nel 2019, infatti, il primo governo guidato da Giuseppe Conte aveva provato a coinvolgere Lufthansa nel rilancio della compagnia di bandiera italiana, l’allora Alitalia. Mentre un anno fa la stessa Lufthansa aveva presentato in cordata con Msc Crociere un’offerta che valorizzava Ita quasi un miliardo e mezzo. A distanza di un anno è disposta a mettere sul piatto circa la metà. Magari è la volta buona.

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