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Primo pianoTurismo Ven 16 dicembre 2022

Turismo, per Confindustria Alberghi il 2023 sarà l'anno dell'uscita dalla crisi

Fra gli albergatori resta la preoccupazione per i rincari energetici. Difficile riuscire a compensare il boon delle bollette. Turismo, per Confindustria Alberghi il 2023 sarà l'anno dell'uscita dalla crisi Turisti a Fontana di Trevi
Redazione Verità&Affari
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La stagione Covid è alle spalle

Se per gli albergatori il 2022 ha segnato il recupero, il prossimo anno sarà decisivo per buttarsi alle spalle la stagione Covid. Per il  numero uno di Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo, “il 2022 lo ricorderemo certamente come l’anno della ripartenza. Ma è al 2023 che affidiamo le attese per una vera e propria uscita dalla crisi che metta in sicurezza le imprese”. L’associazione degli industriali vuole vedere il bicchiere mezzo pieno nel giorno di un consiglio direttivo in cui si è fatto il punto della situazione. Del resto, questa visione è confortata dai recenti dati sul ponte dell’Immacolata che ha registrato presenze turistiche record.

Non mancano i fattori di rischio

Non a caso il consiglio direttivo di Confindustria Alberghi “ha dedicato ampio spazio all’analisi del settore al termine di un anno caratterizzato dalla ripartenza post Covid, ma anche all’aumento esponenziale di moltissimi costi con cui le aziende del settore si devono confrontare” come ha precisato Colaiacovo in una nota. “L’aumento esponenziale dei costi, in primis quelli energetici, e poi anche l’inflazione a due cifre e ora l’aumento dei tassi che, con l’ulteriore mezzo punto di ieri, sta facendo schizzare in alto i costi dei mutui, rallenta il recupero delle imprese alberghiere rendendo più lungo e difficoltoso il percorso di recupero delle aziende” ha aggiunto evidenziando le difficoltà con cui si sono confrontate le imprese negli ultimi due anni. 

L’appello al governo: “bisogna tener conto delle esigenze delle imprese”

Considerate le circostanze, secondo gli imprenditori, non si può mancare l’occasione offerta dal Pnrr che però dovrà essere rimodulato in funzione delle necessità delle aziende. “Nel riconoscere il lavoro finora svolto dal Governo, è stato tracciato il quadro generale e ribadite le principali priorità tra cui il necessario riordino del Pnrr che pur avendo colto le giuste direttrici di sviluppo, ha destinato risorse esigue al settore rispetto alle reali esigenze del comparto” ha concluso Colaiacovo registrando “l’urgenza di procedere ad una rimodulazione delle risorse che tenga conto delle esigenze e della capacità di fare delle imprese alberghiere già dimostrata nei primi due bandi del Pnrr”.

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