La vendita di alcolici senza crisi, Germania e Italia regine dell’export
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Vino & Cibo Ven 02 settembre 2022

La vendita di alcolici non conosce la crisi, Germania e Italia regine dell’export

Il mercato italiano registra una crescita del comparto del vino e degli alcolici, con un +14,5 per cento e un +23,2 per cento per gli spirits. La vendita di alcolici non conosce la crisi, Germania e Italia regine dell’export
Redazione Verità&Affari
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La vendita di alcolici

Record di mercato per il gruppo francese Pernod Ricard, tra i leader internazionali del settore vini e liquori: le vendite annuali dell’azienda produttrice di Chivas Regal e Absolut Vodka sono cresciute del 17 per cento, raggiungendo i 10,7 miliardi di euro. L’utile netto del Gruppo, che possiede anche il whisky Jameson, il cognac Martell e lo champagne Mumm, è schizzato a 2,12 miliardi di euro, crescendo del 32 per cento.

Crescita a doppia cifra

Per le vendite c’è la doppia cifra in tutte le aree geografiche: +12 per cento Oltreoceano, con una crescita molto forte in Nord America e una crescita molto dinamica in America Latina, sostenuta da un forte rimbalzo del Travel Retail; aumento del 19 per cento in Asia, dove l’India guida la classifica, seguita da Turchia, Cina e Africa sub-sahariana. Ottime performance in Corea e Giappone. E anche l’Europa, con il suo +19 per cento, guidata da Spagna, Germania, Polonia, Regno Unito ha permesso un forte rimbalzo nel Travel Retail.

L’azienda prevede di rispettare le stime di crescita delle vendite a medio termine per il biennio 2023-2025, nonostante l’alta inflazione e «le condizioni di mercato difficili», ha dichiarato Alexandre Ricard, presidente e amministratore delegato della società. Ed ecco il record: «La soglia simbolica dei 10 miliardi di euro di fatturato», ha spiegato Ricard, «è stata varcata con il tasso di crescita più forte degli ultimi 30 anni». D’altra parte, il mercato degli alcolici sembra non conoscere crisi.

Germania in vetta

La Germania rimane il maggior esportatore di liquori al mondo, esportando circa 421,4 milioni di dollari. L’Italia si colloca a brevissima distanza al secondo posto, con esportazioni per un valore di circa 415,8 milioni di dollari. La Francia è stata superata dall’Irlanda. Negli Stati Uniti gli spirits hanno guadagnato quote di mercato rispetto a birra e vino, salendo di 1,7 punti al 41,3 per cento del mercato totale delle bevande alcoliche. Le vendite sono aumentate del 12 per cento nel 2021 per un totale di 35,8 miliardi di dollari, mentre i volumi sono saliti del 9,3 per cento.

Il mercato italiano

Il mercato interno italiano, invece, si registra una crescita robusta per il comparto del vino e degli alcolici, con un +14,5 per cento, e un +23,2 per cento per gli spirits. Stando all’ultimo rapporto Vino e spirits elaborato da Sace, Mediobanca e Ipsos sui dati del 2021, protagoniste restano le cantine (+4,5 per cento) spinte dall’online, in particolare (+74,9 per cento) dai siti aziendali; crescono nuovi prodotti come il vino biologico (+10,1 per cento), in particolare quelli vegani e naturali (il 2 per cento del mercato). Le aziende, che segnando un -3,9 per cento nei fatturati, però rappresentano il segmento più resiliente rispetto alle altre bevande.

La grappa sul podio

Mentre una ricerca di Nomisma, i distillati sono cresciuti complessivamente del 3,3 per cento. Sul gradino più alto del podio delle vendite c’è la grappa, che raggiunge i 135 milioni di euro, seguita dai whisky (104 milioni). Ma sono la tequila e il gin i distillati più performanti, con tassi di crescita a doppia cifra. Anche i liquori dolci sono cresciuti del 3,3 per cento, con il Limoncello a quota 57 milioni di euro, seguito dalla sambuca (51 milioni) e dai liquori cremosi (47 milioni). E, infine, gli aperitivi alcolici si confermano la categoria con il trend di crescita più alto: +17,3 per cento, sfiorando i 120 milioni di euro. Seguiti dagli aperitivi sodati a 50 milioni e dai premiscelati (30 milioni). L’incremento è pari al 34 per cento.

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