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AutoPrimo piano Gio 28 marzo 2024

Dopo Mirafiori, Stellantis taglia al Sud: via 3.500 addetti

Altro che tornare a produrre un milione di auto in Italia, il gruppo guidato da Carlos Tavares smantella un altro pezzo della ex-Fiat. Difficile far ripartire il tavolo-automotive Dopo Mirafiori, Stellantis taglia al Sud: via 3.500 addetti
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Dopo i 1.500 esuberi annunciati per Mirafiori e gli stabilimenti torinesi, Stellantis torna ad imbracciare la scure. Questa volta sono oltre 2 mila gli addetti che il gruppo franco-italiano vuole mettere alla porta, concentrati prevalentemente negli stabilimenti del Sud (Melfi, Pomigliano d’Arco, Termoli). Ufficialmente non si tratta di licenziamenti, ma “uscite incentivate” (come le 15mila proposte a novembre) ma è evidente che dopo mesi di cassa integrazione e di fronte ad un futuro incerto molte “tute  blu” (ma anche colletti bianchi) preferiranno prendere l’incentivo e firmare la propria uscita.

L’ennesima beffa di Tavares

Questa nuova cura dimagrante decisa dal Ceo del gruppo, Carlos Tavares, arriva proprio alla vigilia della ripresa del “tavolo dell’automotive” promosso dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, al fine di far rinascere l’industria automobilistica in Italia. Obbiettivo dichiarato del ministero è tornare a produrre in Italia un milione di vetture all’anno. Alle sollecitazioni del ministro erano seguite le promesse del Ceo del gruppo ormai a guida francese,  sul rilancio degli stabilimenti italiani. In reatà in questi mesi si è assistito ad un costante disimpegno di Stellantis dall’Italia. Dallo stabilimento Maserati di Grugliasco venduto su un sito di annunci immobiliari, al costante ricorso alla cassa integrazione, al ridimensionamento di Mirafiori ovvero quello che era il cuore di Fiat, sino agli annunci rimasti ancora sulla carta per Termoli, il quadro è davvero sconfortante. A Mirafiori hanno lavorato fino a 60 mila persone e da quella sola fabbrica uscivano un milione di vetture all’anno: oggi gli addetti sono poco più di 10 mila e sommando tutti gli stabilimenti Stellantis in Italia si arriva a quota 5 mila auto prodotte.

Gli investimenti ovunque, tranne che in Italia

Se in Italia si continua con il solo effetto annuncio, con dismissioni e con dichiarazioni di Tavares che a molti paiono intollerabili (“senza incentivi rifletteremo sui progetti”), nel resto del mondo la ex-Fiat investe i profitti-record degli ultimi anni.   Turchia, Serbia, Spagna, Polonia, Nord Africa: decine di milioni di euro sono serviti per aprire nuovi stabilimenti e produrre modelli che in precedenza venivano realizzati in Italia. Una migrazione che potrebbe portare al dimezzamento della produzione di auto in Italia.  

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