I numeri del private debt italiano, 2022 anno da record
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EconomiaPrimo piano Mer 05 aprile 2023

I numeri del private debt italiano, anno record per raccolta e investimenti

L'esplosione del mercato italiano del private debt, ovvero tutti quegli strumenti di debito sottoscritti attraverso canali extrabancari. I numeri del private debt italiano, anno record per raccolta e investimenti
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Il private debt italiano

Gli ultimi dieci anni hanno registrato un’esplosione del mercato italiano del private debt, ovvero tutti quegli strumenti di debito sottoscritti attraverso canali extrabancari da investitori istituzionali. A partire dall’avvio del mercato, nel 2013, sono stati 25 gli operatori che, suddivisi tra domestici e internazionali con un veicolo dedicato all’Italia, hanno raccolto capitali, per un totale di 5,4 miliardi di euro, l’83% dei quali provenienti dall’Italia.

Dal 2014 sono stati investiti in questo mercato 10,7 miliardi di euro, grazie anche all’attività dei soggetti internazionali, a cui è imputabile il 75% di questo valore. Lo afferma AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) nel suo report annuale, in collaborazione con Deloitte, dal quale emerge che il 2022 è stato l’anno record.

Raccolta

Nel 2022 la raccolta degli operatori di private debt attivi nel mercato italiano è cresciuta del 15% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 1.131 milioni di euro, contro i 987 milioni del 2021. Tale dato rappresenta il valore più alto mai registrato. Gli operatori che hanno raccolto capitali sono stati 11, stesso numero del 2021.  

Guardando alla provenienza geografica, la componente domestica ha rappresentato il 75% del totale. La prima fonte della raccolta di mercato sono stati i fondi pensione e le casse di previdenza (21%), seguiti dai fondi di fondi istituzionali (15%) e dalle assicurazioni (15%).

Investimenti

Nel corso del 2022 sono stati investiti complessivamente nel mercato italiano del private debt 3.224 milioni di euro, in crescita del 43% rispetto all’anno precedente (2.261 milioni). Tale valore risulta fortemente influenzato da alcune operazioni, volte a supportare buy out di dimensioni significative. Il numero di sottoscrizioni è stato pari a 262 (-7% rispetto alle 281 del 2021), distribuite su 133 società (141 nel 2021, -6%).

I soggetti domestici hanno realizzato il 52% del numero di operazioni, mentre l’82% dell’ammontare è stato investito da operatori internazionali. AIFI segnala una tendenza sempre più marcata verso operazioni di dimensione rilevante: nel 2022, infatti, le società che hanno ricevuto almeno 100 milioni di euro ciascuna sono state 8, per un ammontare complessivo di 1.727 milioni di euro, in crescita rispetto alle 5 società dell’anno precedente, che avevano raccolto 1.127 milioni

I finanziamenti hanno rappresentato il 59% dei casi, le sottoscrizioni di obbligazioni il 35% e gli strumenti ibridi il restante 6%. Per quanto riguarda le caratteristiche delle operazioni, la durata media è di 5 anni e 8 mesi, mentre il tasso d’interesse medio è pari al 5,07%.

Rimborsi

Nel 2022 le società che hanno effettuato rimborsi sono state 131 (177 l’anno precedente, -26%), per un ammontare pari a 307 milioni di euro (-14%). (Teleborsa) 

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