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EconomiaPrimo piano Gio 12 ottobre 2023

Verbali Bce: il consiglio si è diviso sull'aumento dei tassi

L'ultimo rialzo è stata una "close call": il consiglio dell'Eurotower si è diviso sulla decisione per le incognite sull'economia Verbali Bce: il consiglio si è diviso sull'aumento dei tassi
Redazione Verità&Affari
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Verbali Bce, maggioranza stretta per aumento dei tassi

Considerata la notevole incertezza, i membri del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) hanno sottolineato nell’ultimo meeting che la decisione tra l’aumento dei tassi e la pausa era una “close call”, ovvero difficile, e che anche le considerazioni tattiche hanno avuto un ruolo. È quanto si legge nel verbali della riunione del 13-14 settembre. In questo contesto, “anche se la decisione è stata generalmente vista come una close call, “una solida maggioranza dei membri” ha espresso sostegno all’aumento del tasso di 25 punti base proposto da Lane.

Forte determinazione

Questi membri hanno sottolineato il livello ancora elevato dell’inflazione e il fatto che un aumento dei tassi segnalerebbe “una forte determinazione da parte del Consiglio direttivo a riportare tempestivamente l’inflazione al livello obiettivo”. Inoltre, hanno sostenuto che una pausa “potrebbe dar luogo a speculazioni sulla fine del ciclo di inasprimento, il che aumenterebbe il rischio di un rimbalzo dell’inflazione. Questa situazione richiederebbe successivamente un’altra ondata di stretta monetaria, che potrebbe avere conseguenze negative per i mercati immobiliari e per la stabilità finanziaria più in generale”.

Economia indebolita

Alcuni membri hanno invece espresso una preferenza per il mantenimento dei tassi ai livelli attuali. Questi membri hanno sottolineato il fatto che il Consiglio direttivo aveva chiarito che le sue decisioni dipendevano dai dati. Essi ritenevano che i dati resi disponibili da luglio, nel complesso, non supportassero un ulteriore rialzo dei tassi: l’economia si era indebolita sostanzialmente e si prevedeva che l’inflazione tornasse intorno al 2% entro la fine dell’orizzonte di proiezione, mentre i rischi per l’economia le prospettive di inflazione erano ora equilibrate.

“L’inflazione resterà elevata per troppo tempo”

Nella valutazione della trasmissione della politica monetaria, i membri hanno osservato che ora si possono trovare “ampie prove del fatto che questa sta procedendo con forza, più del previsto“. Sebbene ciò possa in parte riflettere l’aumento eccezionalmente forte dei tassi di interesse di riferimento della BCE, l’analisi condotta dagli esperti ha suggerito che l’impatto è andato oltre il consueto modello di trasmissione. Inoltre, una parte significativa della trasmissione dei tassi di interesse “era ancora in sospeso e avrebbe probabilmente frenato l’attività economica e l’inflazione nell’orizzonte di proiezione”.

Nel complesso, i membri concordano sul fatto che “l’inflazione rimarrà troppo elevata per troppo tempo“. Allo stesso tempo, il ciclo di politica monetaria ha raggiunto una fase in cui “i rischi di un inasprimento eccessivo e quelli di un inasprimento troppo ridotto erano diventati più equilibrati”. In particolare, i tassi di interesse di riferimento della Bce si collocavano in una gamma di livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, avrebbero dato un contributo sostanziale al tempestivo ritorno dell’inflazione al target della BCE.

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