GameStop come Blockbuster: rischio di fallimento per i negozi di videogiochi
Nel quarto trimestre dell'anno i ricavi di hardware e accessori sono diminuite del 12% a 1,09 miliardi di dollari.GameStop, la catena di negozi specializzata in videogiochi, secondo gli analisti, farà la fine di Blockbuster, ossia i popolari shop che, negli anni 90, erano leader del noleggio dei film in videocassette. GameStop dunque si avvia al fallimento proprio come accaduto a Blockbuster nel 2013. Eppure si tratta di catene di negozi per l’intrattenimento che hanno fatto la felicità di intere generazioni. Ma con l’avvento di Internet a banda ultralarga tutto è cambiato. GameStop aveva goduto di un momento di grande popolarità in Borsa quando un gruppo di piccoli investitori molto attivi su Reddit erano riusciti a far decollare il titolo battendo gli hedge fund che avevano scommesso al ribasso. Poi le acque si sono calmate e il titolo è tornato su quotazioni normali ma in un anno ha perso il 40% del suo valore a causa della contrazione delle vendite.
Nel quarto trimestre dell’anno i ricavi di hardware e accessori sono diminuite del 12% a 1,09 miliardi di dollari, quelle di software del 31% a 465 milioni e quelle di oggetti da collezione del 25% a 234 milioni. Nonostante questo grazie a massicci interventi di riduzione dei costi tramite chiusure di negozi e licenziamenti il 2023 si è chiuso con un utile di 6,7 milioni di dollari, a fronte della perdita pari a 313,1 milioni dell’anno precedente, ma con ricavi in calo dell’11% a 5,27 miliardi.
Secondo gli analisti di WedBush il vero problema di GameStop è naturalmente il modello di business obsoleto. I videogiochi infatti ormai si acquistano online e dunque la parabola dei negozi “fisici” è destinata a calare come già accaduto con la gloriosa catena Blockbuster sopraffatta da Netflix e da tutte le possibilità offerte dalla rete per vedere film online. Alla società sono stati dati 5 anni di vita se non riuscirà a rinnovarsi dato che, secondo gli esperti, non sarà possibile continuare a tagliare le spese abbastanza rapidamente da contrastare la diminuzione delle entrate, che continua a essere significativa. Un declino che somiglia a quello di Blockbuster l’azienda di Dallas fondata nel 1985 che, nel 2005 al momento del massimo splendore, poteva contare su 10 mila negozi in giro per il mondo per il videonoleggio di film e videogiochi. Poi la discesa fino al fallimento nel 2013. Oggi c’è ancora un negozio Blockbuster a Bend uno sperduto paese che si trova nello stato dell’ Oregon negli Usa.