Tenute Capaldo, Feudi di San Gregorio scommette su dimore e ristorazione
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ApprofondimentiVino Dom 07 aprile 2024

Tenute Capaldo, Feudi di San Gregorio scommette su dimore e ristorazione

L'azienda vitivinicola punta a conquistare nuovi spazi di mercato grazie al rafforzamento del team di promozione a Roma nella prestigiosa sede di palazzo Taverna Orsini Tenute Capaldo, Feudi di San Gregorio scommette su dimore e ristorazione Cantine Feudi di San Gregorio a Sorbo Serpico
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Quasi trenta milioni di fatturato, circa 200 lavoratori fra addetti diretti e indiretti e oltre trent’anni di esperienza nella produzione vitivinicola. Con questi numeri le Tenute Capaldo con i Feudi di San Gregorio si confermano la prima azienda vinicola del Sud Italia. Il gruppo, il cui quartier generale è nel cuore della verde Irpinia, ad un passo da Napoli, punta ora al consolidamento nell’hospitality e nella ristorazione, oltre che al rafforzamento del posizionamento dei propri vini, di cui poco meno del 30% arriva sulle tavole straniere.  “Abbiamo investito molto nel prodotto e acquistato nuove cantine. Ora siamo in una fase di consolidamento” spiega Antonio Capaldo, numero uno del gruppo che ha scelto di investire sui vitigni autoctoni della Campania. E non solo.

Antonio Capaldo

Dal Fiano al Greco passando per l’Aglianico

Nata nel 1986, l’azienda è progressivamente cresciuta concentrandosi molto sulla qualità e sull’innovazione. La sua cantina, a Sorbo Serpico (Avellino), è un piccolo gioiello con un meccanismo di refrigerazione che affonda le radici in una grande ricchezza del territorio: l’acqua. Già perché proprio lì dove la famiglia Capaldo produce vini, nel sottosuolo c’è una delle maggiori riserve d’acqua del Paese che disseta non solo la Campania, ma anche la Puglia. Incredibile esempio di economia circolare e allo stesso tempo green.

Dall’Irpinia il gruppo è poi cresciuto in altre regioni italiane, sempre con la stessa formula di qualità e innovazione. Così ai Feudi di San Gregorio e Borgo San Gregorio si sono affiancati DUBL, lo spumante campano Metodo Classico, Campo delle Comete, baluardo toscano a Bolgheri, Basilisco, cantina biologica nel Vulture e Sirch, nei Colli Orientali del Friuli.

Terra di lavoro

E’ l’ultima bottiglia pregiata entrata a far parte delle cantine Capaldo. A giugno dello scorso anno le Tenute hanno infatti acquistato Galardi, produttore del rosso Terra di lavoro. Dieci ettari di vigneto per un vino particolare per via del luogo da cui proviene, a 500 metri sul livello del mare, sul versante occidentale del vulcano di Roccamorfina verso il golfo di Gaeta. Una piccolissima produzione di nicchia  che nel 2001 ha conquistato anche il palato del critico americano Robert Parker.

Feudi di San Gregorio

“Il nostro obiettivo è valorizzare al massimo Terra di lavoro che già oggi ha una sua visibilità nazionale ed internazionale” riprende Capaldo che ha anche creato un nuovo team nel cuore di Roma, a palazzo Taverna Orsini, per promuovere i suoi vini in Italia e all’estero dove già vende in oltre 50 Paesi.

Nuove frontiere

“Siamo convinti che il nuovo spazio romano possa fare da volano anche alle Dimore che abbiamo creato, immerse nelle vigne di Sorbo Serpico” conclude. Nella verde Irpinia si può infatti soggiornare nel silenzio delle vigne, visitare la cantina, organizzare eventi e degustazioni in contatto diretto con il territorio e la sua tradizione. Cucina in primis al ristorante San Gregorio.

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