Il 2024 delle Borse, parla il gestore di Candriam
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Apertura/Investimenti
AperturaInvestimenti Lun 08 gennaio 2024

Il 2024 delle Borse, il gestore di Candriam: "Cosa dobbiamo attenderci"

Per il 2024 l’abbassamento dei tassi dovrebbe continuare e si dovrebbe stabilizzare anche l’economia cinese. Il 2024 delle Borse, il gestore di Candriam: "Cosa dobbiamo attenderci"
Gianluca Baldini
di 
Gianluca Baldini

Il 2023 è stato un buon anno per i listini azionari. Per il 2024 l’abbassamento dei tassi dovrebbe continuare e si dovrebbe stabilizzare anche l’economia cinese. Verità&Affari ne ha parlato con Thibaut Dorlet, senior multi-asset fund manager di Candriam.

Quale bilancio fate del 2023 appena conclusosi sul mercato azionario?

“In assenza di recessione, il 2023 è stato un anno favorevole per gli indici azionari. Tuttavia, questi hanno registrato un aumento disomogeneo, caratterizzato da una forte selettività all’interno delle mega cap negli Stati Uniti e dalla sottoperformance delle small e mid cap, colpite dallo storico aumento dei tassi”.

Le aspettative su inflazione e tassi hanno guidato l’andamento dell’azionario lo scorso anno, cosa vi aspettate nel 2024?

P”er il 2024, privilegiamo l’ipotesi di un proseguimento del soft landing delle economie sviluppate, nonché di una stabilizzazione dell’economia cinese, con un rallentamento della crescita e un continuo calo dell’inflazione, che dovrebbero esercitare una pressione al ribasso sui tassi reali e creare un ambiente favorevole per le valutazioni del mercato azionario. Tuttavia, considerati i livelli dei tassi già incorporati nelle valutazioni azionarie, stimiamo che questo supporto sarà relativamente debole o addirittura nullo”.

Dato che il vostro scenario prevede un soft landing delle economie, questo potrebbe tradursi in una ripresa degli utili?

“Per il 2024, i nostri economisti prevedono una crescita del PIL del +1,9% negli Stati Uniti e del +0,5% in Europa (scenario “soft landing”). Storicamente, questi livelli corrispondono ad una crescita degli utili aziendali del +7,5% negli Stati Uniti e del +2,5% in Europa. Tuttavia, i mercati prevedono già livelli più elevati per il 2024 (+12% negli Stati Uniti e +6,5% in Europa), che dovrebbero portare a una revisione negativa delle aspettative di profitto per il prossimo anno, soprattutto in previsione delle ulteriori pressioni sui margini che le aziende dovranno affrontare. Da un lato, i margini di profitto sono su livelli elevati in tutti i settori, superando anche i livelli pre-Covid. Con la probabile crescita dei salari reali nel 2024, si prevede che questi margini saranno più difficili da preservare. Considerati questi rischi al ribasso per le attuali proiezioni degli utili, rimaniamo cauti sulla capacità della crescita degli utili di sostenere fortemente i mercati azionari nel 2024. Inoltre, le buone notizie sono già incorporate nelle valutazioni”.

Vedete quindi il rischio di un calo dell’azionario, viste le valutazioni già ottimiste?

“Ci sembra più probabile lo scenario di un mercato azionario orizzontale con un limitato potenziale di rialzo”.

Se un rialzo generalizzato non vi sembra probabile, dove vedete le migliori opportunità?

“Esistono comunque temi e settori interessanti. In particolare, negli Stati Uniti, i titoli tecnologici dovrebbero continuare a sovraperformare, sfruttando le loro capacità di innovazione, in particolare attraverso la monetizzazione dei servizi cloud e AI (+10% di investimenti il prossimo anno). Bilanci solidi e bassi livelli di debito conferiscono al settore una maggiore resilienza di fronte a una recessione. Le valutazioni appaiono ragionevoli considerata la prevista crescita a lungo termine dal settore. Nei paesi emergenti, vediamo opportunità sull’America Latina, che dovrebbe continuare a beneficiare del “Nearshoring” dell’industria americana in un contesto di resilienti prezzi delle materie prime. Le modeste aspettative di crescita degli utili, le valutazioni moderate e un contesto favorevole sul fronte delle banche centrali dovrebbero sostenere i mercati della regione, in particolare del Brasile, che sta perseguendo un piano di riforme fiscali”.

E l’Europa? È destinata a rimanere indietro?

“In Europa, la situazione economica rimane più cupa, con una crescita debole senza un catalizzatore visibile nei prossimi mesi, con la persistente volatilità dei prezzi dell’energia, tassi di interesse di riferimento elevati e una Germania che deve reinventarsi. Pertanto, privilegiamo le società meglio posizionate per difendere i propri margini, con un bilancio solido e in grado di beneficiare di un calo dei tassi nel 2024, come i titoli healthcare e del settore dei beni di prima necessità. I titoli healthcare, ad eccezione di alcuni emittenti come Novo Nordisk, hanno principalmente sottoperformato il mercato nel 2023. Nel 2024 dovrebbero svolgere un ruolo difensivo, la loro capacità di innovazione sostiene i margini, mentre la loro attività sembra essersi normalizzata dopo la pandemia. Beneficiano della possibilità di prevedere affidabilmente l’andamento dei loro flussi di cassa. Anche il basso livello di debito del settore rappresenta un vantaggio in un contesto di tassi di interesse elevati. Infine, i beni di prima necessità hanno un significativo potere di determinazione dei prezzi, consentendo loro di mantenere margini elevati e al contempo di beneficiare di una buona visibilità sulla propria attività. Nel 2023 la valutazione del settore ha subito un ribasso significativo a causa dell’aumento dei tassi e si prevede che beneficerà di un contesto più favorevole nel 2024. Infine, attraverso il suo aspetto difensivo, il settore ha la capacità di sovraperformare in un contesto di rallentamento economico”.

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
Condividi articolo