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MondoPrimo piano Gio 30 novembre 2023

COP28 a Dubai, il mondo indietro nella lotta al cambiamento climatico

Si apre oggi l'appuntamento negli Emirati Arabi Uniti a cui non partecipa il Papa. L'intervento della Meloni atteso per domani. COP28 a Dubai, il mondo indietro nella lotta al cambiamento climatico
Redazione Verità&Affari
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(Teleborsa) – Inizia oggi a Dubai, Emirati Arabi Uniti, la Conferenza annuale Onu sul clima. È la 28esima edizione e saranno 195 i paesi partecipanti che saranno chiamati a dichiarare quali passi avanti hanno fatto rispetto agli obiettivi indicati nel 2015 dall’Accordo di Parigi. Un bilancio che, stando agli studi scientifici pubblicati finora, dovrebbe essere negativo. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha già dichiarato che “i leader devono interrompere il ciclo mortale del riscaldamento del pianeta” perché “senza cambiare rotta, ci stiamo dirigendo verso un disastroso aumento della temperatura di tre gradi centigradi entro la fine del secolo”.

Per una buona riuscita della Cop28 si punta sugli inviati speciali per il clima di Usa, John Kerry, e Cina, Xie Zhenhua, mentre saranno assenti i rispettivi presidenti Biden e Xi, sono loro i protagonisti. Cina e Stati Uniti sono i maggiori produttori di gas serra (sommati fanno il 40%). Senza l’azione delle due superpotenze, “non si vincerà questa battaglia” ha affermato Kerry assicurando di aver deciso con l’omologo cinese di lavorare “per il successo” della Cop.

Il Papa non ci sarà

Fra gli assenti risulta anche il Papa che ha dovuto rinunciare per motivi di salute e che sarà rappresentato dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. L’intervento per la Santa Sede è fissato per il 2 dicembre e sarà sulla mitigazione (cioè rendere meno gravi gli impatti dei cambiamenti climatici prevenendo o diminuendo l’emissione di gas serra). Gli altri argomenti chiave della Cop saranno anche il fondo “Loss& damage” per ristorare le perdite e i danni del clima nei paesi poveri e il fondo da 100 miliardi all’anno fino al 2025 a sostegno delle economie in via di sviluppo.

Tante le polemiche

La Conferenza sarà aperta oggi su aspetti organizzativi e procedurali dal presidente, Sultan Ahmed Al Jaber, ministro dell’Industria degli Emirati arabi uniti e inviato speciale per il cambiamento climatico. Il ministro è al centro di diverse polemiche: è amministratore delegato della società petrolifera di Stato, Adnoc, e gli si imputano presunti affari avviati proprio in questi giorni con delegazioni governative di Paesi stranieri in materia d’idrocarburi, che però ha smentito. Al Jaber guida anche Masdar, azienda emiratina di energia rinnovabile. Polemiche anche sul Paese ospitante che è uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio e gas.

Per l’Italia parteciperanno la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che parlerà il primo dicembre – giornata incentrata sull’adattamento (sulle misure per prevenire o ridurre al minimo i danni) – e sarà accompagnata tra gli altri dall’inviato speciale per il clima, Francesco Corvaro, e il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. Tra i presenti all’apertura anche l’Ad di Eni Claudio Descalzi.

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