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GovernoIn evidenza Lun 03 aprile 2023

Pnrr, si avvicinano le scadenze: corsa contro il tempo per le modiche

Si avvicinano le scadenze del Piano nazionale di ripresa e resilienza: corsa contro il tempo per le modiche Pnrr, si avvicinano le scadenze: corsa contro il tempo per le modiche
Redazione Verità&Affari
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Pnrr, si avvicinano le scadenze: corsa contro il tempo per le modiche

(Teleborsa) – Una parte delle risorse assegnate all’Italia potrebbe non essere utilizzata. Per scongiurare un’ipotesi che appare sempre più probabile è
corsa del governo per cambiare il Piano nazionale di ripresa e resilienza e rispettare le scadenze. Ma, nel frattempo, si allungano i tempi per l’esame del decreto al Senato: l’approdo in aula – previsto inizialmente martedì 4 aprile – slitterà dopo Pasqua, perché si attendono ancora le riformulazioni di alcuni emendamenti annunciati dal governo. Il voto degli emendamenti da parte della commissione Bilancio potrebbe cominciare tra martedì sera e mercoledì.

Si rischia, tuttavia, un ulteriore rinvio del decreto Pnrr al 17 o 18 aprile, che lascerebbe tempi molto stretti per l’esame alla Camera in vista della scadenza per la conversione in legge del provvedimento fissata al 25 aprile.

“Purtroppo l’attuale governo si è trovato a dover risistemare molte cose che non vanno perché il piano è stato fatto in modo troppo frettoloso dal governo Conte II – ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari –. Che ci siano delle criticità noi lo abbiamo sempre detto, noi di FdI ci siamo astenuti dal votarlo in Parlamento e lo rivendichiamo, il Pnrr è stato portato in Aula con meno di 24 ore di anticipo rispetto a quando il Parlamento lo ha dovuto votare”.

Allineare il Pnrr con le politiche di coesione

Allo studio del governo vi è la proposta di allineare il Pnrr con le politiche di coesione (+43 miliardi per il 2021/27) e il Fondo per lo sviluppo e la coesione, in uno scenario che copre fino al 2029. “L’idea – spiega il Sole 24 Ore – è quella di spostare negli altri due contenitori i progetti del Pnrr non realizzabili entro il 2026, dirottando le relative risorse su obiettivi più urgenti. Un indirizzo in linea con le idee di Confindustria”.

In vista dello sblocco della terza tranche di pagamenti da 19 miliardi l’esecutivo è al lavoro per superare le osservazioni della Commissione europea sugli obiettivi di fine 2022. È, inoltre, in atto una ricognizione per individuare i progetti che difficilmente potrebbero essere completati a fine 2026, concentrandosi su quelli prioritari. “Sono stati presentati circa 179mila progetti, di cui 68mila nel Sud – ha detto al Quotidiano Nazionale Ercole Incalza, ingegnere per 14 anni dirigente del Ministero delle infrastrutture –. Quelli che hanno avuto già il disco verde da parte del ministero sono poco più di 12mila”.

I nodi degli stadi di Firenze e Venezia

Tra i nodi figurano lo stadio di Firenze e il Bosco dello sport di Venezia. Sul fronte delle concessioni portuali e sul bando per il teleriscaldamento è in corso un negoziato con Bruxelles. Da quanto si apprende sarebbero, invece, blindati i progetti che riguardano la sicurezza energetica, le infrastrutture di trasporti e quelle digitali. Non dovrebbe generare criticità, secondo quanto filtra, lo stop al rilascio delle autorizzazioni al fotovoltaico in Sicilia, annunciato dal governatore Renato Schifani.

Dopo Pasqua il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto si confronterà con gli altri ministri, chiamati a definire criticità e potenziali soluzioni per i rispettivi obiettivi, e a cavallo fra aprile e maggio dovrebbe riferire al Parlamento. A fine aprile c’è l’appuntamento con la Commissione Ue, per presentare la proposta di Pnrr integrato con il RepowerEu. Da quel cruciale confronto si capiranno le prospettive del Piano italiano.

La strategia del governo per mettere al sicuro il Pnrr prevede anche un potenziamento della P.a. La messa a terra del Piano ha, infatti, messo sotto stress la struttura burocratica della pubblica amministrazione, che – ha spiegato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti – “probabilmente non era e non è all’altezza di sostenere questo tipo di choc di domanda”. In tale scenario Giorgetti ha annunciato misure per “migliorare l’organizzazione della struttura della Pubblica amministrazione per il Pnrr”. Sul tavolo un provvedimento, che potrebbe approdare in Consiglio dei ministri giovedì, per rafforzare la capacità amministrativa di enti centrali e locali.

 

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