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Primo pianoVino & Cibo Mer 12 luglio 2023

Food Industry Monitor, settore alimentare in crescita del 12%

Secondo il Food Industry Monitor, nel 2022 il settore alimentare è cresciuto del 12% nonostante l'aumento dell'inflazione Food Industry Monitor, settore alimentare in crescita del 12%
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Food Industry Monitor, settore alimentare in crescita del 12%

Crescita record del 12% nel 2022 per il settore alimentare italiano, dopo un 2021 comunque positivo, dato che risente principalmente dei fatturati eccellenti realizzati dalle aziende nel periodo post-Covid. Molto positive anche le esportazioni (+16% a valore), superiori alle performance ottenute nel 2021 (+11,7%).

E la crescita del settore proseguirà anche nel biennio 2023-2024 con tassi superiori al PIL: per il 2023 si prevede un + 8,4% e per il 2024 un + 5,7%, mentre le esportazioni si attesteranno su una crescita intorno al 10%. Sono questi i principali risultati del Food Industry Monitor (FIM) 2023, realizzato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e da Ceresio Investors e presentato oggi nelle aule dell’Università.

“Il settore del food cresce seguendo l’onda lunga dell’economia italiana. Il tema inflazione resta centrale per capire come evolveranno i consumi delle famiglie nella seconda metà del 2023 e nel 2024, in quanto un’erosione significativa del potere d’acquisto comporterebbe un ridimensionamento della crescita” ha commentato Carmine Garzia, responsabile scientifico dell’Osservatorio, docente di Management presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Ma il costo delle materie prime è salito

“L’aumento del costo delle materie prime ha determinato un peggioramento degli indici di redditività: le aziende italiane del comparto si caratterizzano per un certo dinamismo e rapidità di esecuzione, ma sono ancora troppo piccole per fare leva sui volumi di acquisito e per realizzare economie di scala che permetterebbero di ridurre i costi operativi. Il tema della crescita dimensionale rimane pertanto ancora un tema incompleto e da risolvere: incentivare le aggregazioni e spingere la crescita attraverso fusioni e acquisizioni e quindi andare verso un maggior consolidamento di settore porterebbe ad avere aziende più solide e competitive anche sui mercati internazionali – mercati in cui dimensione, maggiore gamma prodotti e solidità finanziaria sono fondamentali – e le renderebbe sempre più attrattive anche per eventuali investitori che potrebbero fare da acceleratore alla crescita” sottolinea Alessandro Santini, head of Corporate & Investment Banking per Ceresio Investors.

Un campione di 850 aziende

Le turbolenze internazionali, l’inflazione e le tensioni sui prezzi delle materie prime hanno avuto un effetto principalmente sulla redditività commerciale (ROS) che fa registrare una lieve riduzione nel 2022, con un valore pari al 4%. Scende anche la redditività del capitale investito (ROIC) al 6,5% per effetto dell’aumento del capitale investito in scorte di materie prime e semilavorati. Ma per il 2023 si prevede una ripresa del ROIC con valori vicino alla media del periodo, mentre continuerà la pressione sui margini commerciali e quindi sul ROS.

Il Food Industry Monitor analizza le performance di un campione di 850 aziende, con un fatturato aggregato di circa 70 miliardi di euro, attive in 15 comparti del settore food. L’osservatorio analizza le performance storiche delle aziende del food dal 2009 al 2022, focalizzandosi sulle seguenti dimensioni: crescita, export, redditività, produttività e struttura finanziaria. Per ogni comparto sono state elaborate le previsioni di crescita del fatturato e dell’export e sull’andamento della redditività relative al biennio 2023-2024.

Nel 2023 crescita ben oltre le attese

Il trend positivo di breve periodo del settore food beneficerà dell’andamento dell’economia italiana che nel 2023 crescerà ben oltre le attese. Il dato del 2024 potrebbe invece essere influenzato negativamente dall’erosione del potere di acquisto delle famiglie per la corsa dell’inflazione che non sembra rallentare. I comparti farine, surgelati, latte, distillati, salumi e vino saranno interessati, nel 2023, da una crescita dei ricavi a due cifre e performance altrettanto positive al di sopra della media del settore sono previste per pasta e birra. I comparti conserve, del caffè, dell’acqua, dell’olio e dei dolci otterranno buone performance di crescita, seppure di entità minore e al di sotto della media del settore.

 

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