Stellantis, Cnh & co, lo scoglio aumenti nella trattativa sul nuovo contratto - V&A
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LavoroPrimo piano Mer 01 febbraio 2023

Stellantis, Cnh & co, scoglio aumenti nella trattativa sul contratto

La trattativa sul contratto di 68mila lavoratori di Stellantis, Cnh, Iveco e Ferrari entra nel vivo: si discute sugli aumenti salariali Stellantis, Cnh & co, scoglio aumenti nella trattativa sul contratto
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Cnh Industrial, Ferrari, Iveco e Stellantis, le novità sul rinnovo del contratto

È entrata nella parte più complessa la trattativa per Cnh Industrial, Ferrari, Iveco e Stellantis sul rinnovo del contratto di lavoro che riguarda circa 68mila dipendenti. Una trattativa a tavoli separati che dovrebbe avere un punto di incontro comune in febbraio. Il confronto vede infatti  da un lato Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr e dall’altro la Fiom. Dopo mesi di confronto, alla tornata  post natalizia dell’inizio di gennaio, che ha riguardato le cinque  sigle sindacali esclusa la Fiom, si sono raggiunte  alcune modifiche giudicate positivamente da entrambe le parti.

In sostanza la convergenza ha riguardato le nuove regole sul recupero produttivo nella giornata di sabato, e il  part-time  con  l’innalzamento da 13 a 14 gli anni dei figli, in caso di risposta positiva nell’ambito delle percentuali previste dal Ccsl stesso. Non solo: in casi in cui sia adottata una struttura di orari articolata su più turni giornalieri, per i lavoratori part-time sarà favorito il part-time verticale come meccanismo di conciliazione vita-lavoro nei reparti produttivi.

Chiesto un aumento dell’8,4%

Ma importanti novità sono arrivate anche in tema di miglioramento della normativa e le tutele previste per le donne vittime di violenza. E ancora  sul diritto allo studio è stata accolta dall’azienda la richiesta di portare da 40 a 48 le ore annue di permesso retribuito, per tutti gli anni di studio, per conseguire il diploma di scuola secondaria, per corsi di formazione riconosciuti, e per i corsi laurea, diplomi e ai post diploma Its.

Ora però si entra  nel merito delle richieste economiche presenti in piattaforma e non sembra facile trovare il punto di incontro. La richiesta sindacale per il 2023 è di un incremento salariale dell’8,4% pari a 153 euro medi mensili. L’obiettivo in sostanza è il pieno recupero dell’inflazione. A questo dovrebbero poi seguire aumenti del 4,5% nel 2024 e del 2,5% nel 2025.

I commenti dei sindacati

“Fino ad ora abbiamo svolto un buon negoziato sulla parte cosiddetta normativa, ma ora occorre rinnovare il contratto e a rinnovarlo tempestivamente” commenta Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto.

Noi abbiamo presentato una piattaforma e vogliamo che sulle richieste ci sia un tavolo reale di trattativa. La Fiom non può essere buona quando c’è da gestire una crisi o c’è il Covid, ha invece dichiarato Michele De Palma, segretario generale della Fiom, – mentre per contrattare non si può fare un tavolo unitario”.

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