Europa, vendite auto febbraio +10,2%. Bene benzina e ibride- V&A
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AperturaAuto Gio 21 marzo 2024

Europa, vendite auto a febbraio +10,2%. Bene benzina e ibride, l'elettrico in panne

Prosegue il trend positivo con l'endotermico al 40% e le vetture a spina in tilt. In Italia le Bev al 3% del mercato. Anfia e Unrae: "Incentivi subito". La batteria pesa anche su Bmw Europa, vendite auto a febbraio +10,2%. Bene benzina e ibride, l'elettrico in panne Auto
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Vendite di auto in crescita trainate da benzina e ibride mentre il diesel retrocede e l’elettrico non decolla. A febbraio si confermano in Europa i trend del mercato automobilistico che hanno caratterizzato il passato trimestre. Secondo i dati forniti dall’Acea (l’ Associazione europea dei costruttori)  le immatricolazioni nell’area composta da Ue, Paesi Efta e Regno Unito sono state pari a 995.059, per una crescita del 10,2% (non lontana dal +11,5% di gennaio). I consuntivo dei primi due mesi dell’anno sale quindi a  2.012.136 nuove vetture con un + 10,9%

Le elettriche non corrono

L’andamento positivo è legato alle performance di Regno Unito (+14%), Francia (+13%), Italia (+12,8%) e, in misura minore, dalla Spagna (+9,9%). La Germania invece ha visto le vendite crescere di uno scarno 5,4% per colpa del forte calo delle immatricolazioni di auto elettriche (-15,4%), penalizzate dallo stop agli incentivi. Il peso tedesco sulla mobilità alla spina si è riflesso sui volumi totali: le Bev sono cresciute sostanzialmente in linea con il mercato  (+10,3%), mentre nella sola Ue sono salite di appena il 9%, al di sotto del +10,1% totale. La parabola dell’elettrico è significativa confrontando la crescita di questi mesi con quelli dello scorso anno: a fronte di fortissimi incrementi a due cifre  si è assistito a dati sempre meno positivi sino ad arrivare sotto il 10% che, considerando gli scarsi numeri delle auto “a spina” costituiscono un risultato fortemente negativo. Buon andamento invece le altre alimentazioni, con le ibride plug-in in crescita del 12%, le ibride non ricaricabili in aumento del 24,2%, le alternative a +11,2% e le auto a benzina in salita del 5,9%. L’unica eccezione è il diesel, in calo del 5,1%.

La richiesta di incentivi

Unrae e Anfia prendono atto del flopo delle vetture a batteria e chiedono incentiv. “Le vendite in Italia di auto elettriche restano lontane dai principali mercati europei – dichiara il direttore generale dell’Unrae, Andrea Cardinali, – e questo rende urgente che venga finalmente emanato il Dpcm per rendere operativo il nuovo schema incentivi, la cui attesa sta generando una paralisi del mercato Bev e Phev”. E  l’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica),  sottolinea  che a fronte di un europeo della “spina” inferiore alle previsioni ma sopra il 13% l’Italia  “ha fatto registrare solo un 3%.  “Per favorire maggiormente la diffusione dei veicoli a basse e zero emissioni e il conseguente svecchiamento del parco circolante nel nostro Paese – è anche la tesi di  Roberto Vavassori, presidente di Anfia,  – bisogna puntaresulla tempestiva entrata in vigore del nuovo piano incentivi, per il quale ancora si attende la pubblicazione del decreto che ne darà attuazione”.

Bene Stellantis, Volkswagen resta leader

Sta di fatto che a febbraio tra i maggiori gruppi automobilistici, Stellantis fa segnare un buon risultato  con 185.897 immatricolazioni e un +11,2%. Tra i singoli marchi quasi tutti registrano performance positive: +8,5% per Peugeot, +1,2% per Opel/Vauxhall, +26,7% per Citroën, +11,1% per Fiat, +15,9% per Jeep, +5,8% per Alfa Romeo, +68,6% per Lancia. In controtendenza DS (-13,9%) e Maserati (-35%).  Per il gruppo Volkswagen le immatricolazioni mensili ammontano a 255.962 unità, l’8,7% in più rispetto a febbraio 2023. Al calo del marchio di Wolfsburg (-0,6%) e dell’Audi (-6%) fa da contraltare la crescita di Skoda (+14%), Seat (+37,9%), Cupra (+59,8%), Porsche (+41,3) e del polo del lusso composto da Bentley e Lamborghini (+30,4%). Nel mondo premium, il gruppo Bmw registra 61.536 vetture e assiste a una crescita del 7%, con il brand dell’Elica in miglioramento dell’11,7% e la Mini in calo del 10,8%. Scende la Mercedes-Benz: le targhe mensili sono 48.982, in flessione del 2,1% per effetto del -3,8% della Stella a tre punte e del +57,2% della Smart.  Guardando ai singoli marchi Volkswagen è il più diffuso in assoluto con 96.291 vetture, tallonato da Toyota con 70.149 veicoli e da Peugeot con 58.080 unità.  Il gruppo Renault cresce del 5,9% (96.692 immatricolazioni), con la Losanga in aumento del 6,7%, la Dacia del 4,7% e l’Alpine del 173,6%. In territorio negativo la Ford: le 32.643 registrazioni implicano una contrazione del 16,7%. Crescono a doppia cifra la Volvo (+33,9% e 26.884 targhe), la Tesla (+20,1% e 28.211) e la Jaguar Land Rover (+13,8% e 7.973). Il gruppo Hyundai-Kia si conferma al primo posto tra i costruttori orientali: con 79.130 immatricolazioni, i coreani crescono del 2,3% con la Hyundai a +5,6% e la Kia a -0,9%. Il gruppo Toyota guadagna il 14,4% (74.895 targhe), con il marchio omonimo in crescita del 12,4% e la Lexus del 55,4%. La Nissan sale del 22,7% (23.834), la Honda del 47,1% (5.414), la Suzuki del 50,8% (18.142) e la Mitsubishi del 143,5% (4.911). La Mazda, invece, perde l’1,8% (12.262). Infine, Saic Motor, proprietaria del marchio britannico MG, segna un +108,7% grazie a 16.148 immatricolazioni.

E l’elettrico pesa anche sulle previsioni 2024 di Bmw

Vendite in leggero aumento per Bmw ma utile in calo, anche per la crescita inferiore al previsto del mercato delle auto elettriche. La quota delle Bev sulle vendite complessive del gruppo  è infatti al 15%, ben lontana (nonostante la crescita del 74%) dagli obiettivi di medio termine. Bmw  prevede infatti che a partire dal 2025, il 30% delle auto vendute sarà elettrico, per arrivare alla metà entro il 2030. ” Un risultato che ora non è più così certo.  “Raggiungeremo i risultati – spiega Bmw in un comunicato, – se le  condizioni del mercato, l’evoluzione dei prezzi delle materie prime e la loro disponibilità, nonché’ il ritmo di creazione di una ricarica delle infrastrutture ce lo permetterà”.  Anche per questo Bmw “punta sull’elettrico ma si adatterà a quella che è l’evoluzione del mercato

Record storico di vendite

Il gruppo automobilistico tedesco prevede un “leggero aumento” delle consegne di auto nel 2024, dopo l’aumento del 6,5% dei volumi di vendita dello scorso anno. La società, che possiede anche i marchi inglesi Mini e Rolls-Royce, ha venduto 2,55 milioni di auto nel 2023, un record storico. La Casa si aspetta tuttavia un “leggero calo del suo utile ante imposte quest’anno e spera di ottenere un margine operativo compreso tra l’8 e il 10% per la sua attività automobilistica”. Si tratta di un margine inferiore al margine raggiunto nel 2023, pari al 9,8%, inizialmente previsto tra il 9 e il 10,5%.  Si prevede che la spesa in conto capitale e per la ricerca e lo sviluppo raggiungeranno il picco nel 2024, guidate dagli investimenti in software e nella realizzazione di impianti per la produzione di auto elettriche. Per il 2024, Bmw prevede che la vendita dei suoi veicoli più costosi sarà un “driver di crescita”, oltre all’aumento dei veicoli elettrici.

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