L'industria americana dell'auto contro la transizione green di Biden - V&A
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AutoPrimo piano Gio 29 giugno 2023

L'industria americana dell'auto contro la transizione green di Biden

Nel mirino dell'Alliance for automotive innovation il passaggio all'elettrico senza una vera rete di ricariche e la tecnologia Euro 7. Critiche che seguono quelle di Acea in Europa L'industria americana dell'auto contro la transizione green di Biden
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Auto, l’industria Usa contro Biden

L’industria automobilistica contro il presidente Biden, L’Alliance for automotive innovation, associazione che raccoglievi maggiori costruttori e fornitori di componentistica auto (in pratica la gemella di Acea in Europa) dichiara guerra al piano “green” del presidente Usa che prevede l’elettrico in tempi stretti e ancor prima il passaggio a Euro 7.  L’associazione a cui fanno capo  Case del calibro di Bmw, Bosch, Ford, Gm, Honda, Hyundai, Kia,  Mercedes, Nissan, Toyota o Volkswagen ha messo nero su bianco che  i target presentati dall’Epa (l’Agenzia per la protezione ambientale),  per il 2032 non sono “né ragionevoli, né raggiungibili”.

Cosa vuole il presidente Usa

L’Agenzia ha proposto l’obiettivo di tagliare le emissioni del 56% nel 2026 e di raggiungere per le vendite di auto nuove un progressivo e costante aumento della quota di elettriche: 37% entro il 2027, 60% entro il 2030 e 67% entro il 2032. L’industria Usa ha risposto con un vero e proprio grido d’allarme,  mettendo in evidenza le scarse vendite di auto a batteria lo scorso anno (poco meno del 6%) ed anche  le conseguenze di escludere nel percorso di riduzione delle emissioni le ibride plug-in. “Tale decisione – spiega l’associazione – ridurrà le possibilità di scelta dei consumatori e spingerà le case automobilistiche a non rispettare gli obiettivi perché irraggiungibili”. L’industria Usa si chiede poi  perché non siano state incluse le Phev come avvenuto nel 2021, quando la stessa Casa Bianca aveva indicato l’obiettivo al 2030, condiviso dalla stessa industria, di vendite di auto nuove rappresentate per almeno il 50% da elettriche, ibride plug-in o fuel cell.

Non solo critiche ma proposte

Si  chiede quindi a Washington  di “correggere la rotta” nel segno di  cinque precise proposte. Si va dalla richiesta di  l’inclusione delle ibride plug-in e delle Fcev allo stop all’idea del costosissimo passaggio a Euro 7 perché “ogni dollaro investito nella tecnologia della combustione interna è un dollaro non speso per le tecnologie a zero emissioni”. L’agenzia dovrebbe anche “sincronizzare” le proprie regole con gli standard Cafe (Corporate average fuel economy) del dipartimento dei Trasporti per evitare  contrasti normativi  con i  singoli Stati. Infine, l’Alleanza chiede, proprio come l’Acea, di tenere in considerazione lo stato delle strutture necessarie per promuovere la transizione verso l’elettrico, ossia le reti di ricarica private e su strade e autostrade e infine la disponibilità di materie prime per realizzare le batterie.

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