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AperturaFinanza Sab 30 dicembre 2023

M&A in frenata: tassi e guerre deprimono le transazioni sotto i 3mila miliardi

Sono state effettuate a livello globale transazioni per un valore di circa 2.900 miliardi di dollari, in calo del 17% rispetto al 2022. M&A in frenata: tassi e guerre deprimono le transazioni sotto i 3mila miliardi
Redazione Verità&Affari
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(Teleborsa) – Le operazioni di M&A quest’anno sono crollate al di sotto dei 3mila miliardi di dollari per la prima volta in 10 anni, a causa dell’impatto negativo prodotto dall’aumento die tassi d’interesse e dalle tensioni geopolitiche. E’ quanto riporta il Financial Times, citando i dati sull’attività di M&A del London Stock Exchange.

Sono state effettuate a livello globale transazioni per un valore di circa 2.900 miliardi di dollari, in calo del 17% rispetto al 2022. È stata anche la prima volta dal 2008-2009 che il valore delle operazioni annunciate è sceso di oltre il 10% per due anni consecutivi.

Il Vecchio continente in sofferenza

L’Europa ha mostrato il calo più marcato, registrando un decremento del 28% annuo, mentre la regione Asia-Pacifico ha riportato una riduzione del 25% e gli Stati Uniti del 6%.

Le società coinvolte nell’attività di M&A hanno dovuto affrontare sfide su più fronti: l’atteggiamento più intransigente delle autorità regolamentari, il rialzo die tassi d’interesse e le tensioni geopolitiche, non ultima la guerra fra Israele ed Hamas che è andata ad aggiungersi alla guerra in Ucraina.

Le transazioni condotte con la consulenza di intermediari finanziari sono diminuite del 30% nell’ultimo anno, attestandosi a 562 miliardi di dollari, poiché i gruppi di private equity, in molti casi, hanno avuto difficoltà ad accettare le valutazioni degli asset proposte.

I tempi di conclusione si allungano

Un atteggiamento più severo da parte delle autorità garanti della concorrenza nei confronti dell’applicazione delle norme ha inoltre dissuaso le aziende dal lanciare offerte per i concorrenti. Ne sono un esempio l’acquisizione da 75 miliardi di dollari del produttore di giochi Activision Blizzard da parte di di Microsoft, che si è conclusa dopo ben 21 mesi di incertezza, mentre l’acquisizione da 20 miliardi di dollari del gruppo di software Figma da parte di Adobe è stata abbandonata, in seguito alle indagini avviate dalle autorità di UE e Regno Unito.

Commissioni in calo

Le commissioni globali dell’investment banking, in conseguenza della frenata delle attività di M&A, sono state penalizzate e sono scese dell’8% a 105 miliardi di dollari. Le commissioni derivanti dalle fusioni e acquisizioni, in particolare, sono diminuite in maniera più marcata (-26%) a 29 miliardi di dollari, il livello più basso dal 2016. Goldman Sachs ha mantenuto il primo posto nella consulenza in materia di fusioni e acquisizioni, grazie alla sua posizione di leadership negli Stati Uniti, seguita da Morgan Stanley e JPMorgan sono arrivate seconda e terza, riaffermando le rispettive leadership in Asia ed Europa.

(Foto: © macgyverhh/123RF)

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