L'auto green premia Volvo cinese e condanna le case Ue - V&A
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ApprofondimentiAuto Gio 04 maggio 2023

L'auto elettrica premia Volvo a trazione cinese e condanna le case europee

Volvo, controllata dal colosso cinese Geely, archivia i primi tre mesi in forte crescita, soprattutto nel segmento dell'auto elettrica L'auto elettrica premia Volvo a trazione cinese e condanna le case europee
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

L’auto elettrica premia Volvo a trazione cinese

Volvo  chiude in forte accelerata il primo trimestre 2023. L’aumento dell’utile operativo è stato del 7% a 6,3 miliardi di corone svedesi (circa 55 milioni di euro) e il margine Ebit del 6,6%. Ma soprattutto sono significativi i dati relativi alle vendite, aumentate del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con il segmento delle vetture completamente elettriche balzate di ben il 157%. Tanto per farsi una idea del risultato di Volvo basta la comparazione con le vendite di auto a spina del gruppo Stellantis che, nello stesso periodo preso in esame, sono cresciute del 22%.

Ma perché tra i due gruppi c’è tanto distacco nelle immatricolazioni green? La risposta sta in quattro lettere: Cina.

Quanto conta essere cinesi

Volvo appartiene per l’82% a Zhejiang Geely holding group dal 2010: il colosso cinese ha da subito immesso capitali freschi e guidato il brand verso la transizione elettrica con una gamma interamente rinnovata. Una transizione supportata dalla casa madre che ha messo a disposizione batterie e microchip a basso costo proprio mentre gli altri costruttori europei facevano i conti con una carenza endemica di componenti.

In questo senso il caso Volvo è emblematico di quanto potrà accadere nel prossimo futuro  con le case europee in forte affanno mentre i produttori cinesi (che al salone di Shanghai hanno presentato numerose auto proprio per il mercato del Vecchio continente) in fortissima crescita in tutti i Paesi dell’Unione.

Non è un caso che presentando i dati la casa svedese abbia ribadito la volontà di “proseguire con il  processo di trasformazione verso l’elettrico in atto da tempo con una quota di vetture a spina consegnate che già oggi è balzato al 18% del totale, rispetto all’8% del primo trimestre dello scorso anno”. “Nei prossimi anni – viene ancora detto –  Volvo introdurrà un numero maggiore di vetture completamente elettriche, almeno una all’anno fino alla metà del decennio, basate su architetture elettriche di nuova generazione”.
Nei primi tre mesi dell’esercizio, il fatturato di Volvo cresciuto del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo i 96 miliardi di corone svedesi. L’aumento è riconducibile alla crescita a doppia cifra registrata nel trimestre dalle vendite a privati rispetto al corrispondente periodo del 2022.

L’elettrico favorisce i ricchi

Che il prezzo delle auto green sia uno dei fattori cruciali per lo sviluppo del mercato e che l’auto elettrica sia ancora una “questione da ricchi”  lo certifica uno studio pubblicato su “Plos Climate” e guidato da Berkeley, Università della  California. Dalla ricerca emerge chiaramente che l’elettrificazione dei veicoli potrebbe portare benefici ambientali prevalentemente ai quartieri ricchi, piuttosto che alle comunità più svantaggiate. Gli autori hanno analizzato le implicazioni del programma di sconti per veicoli green in  California, scoprendo che  le riduzioni primarie nette di sostanze inquinanti si sono concentrate in modo sproporzionato nelle comunità meno svantaggiate rispetto a quelle più svantaggiate.
Se non vi sarà un drastico calo dei prezzi, concludono gli autori, “prevediamo che queste disuguaglianze continueranno a concretizzarsi in connessione con il graduale avveramento dell’obiettivo legislativo dello Stato americano di 1,5 milioni di veicoli a emissioni zero sulle strade entro il 2025, anche con una maggiore quota di fonti rinnovabili di elettricità'”. Per questo che gli autori chiedono azioni mirate per ottenere una maggiore diffusione dei veicoli elettrici nelle comunità che affrontano la più alta esposizione all’inquinamento atmosferico, insieme a una generazione accelerata di energia pulita, per ridurre le disuguaglianze associate alla transizione energetica.
Se in California la situazione è questa, è abbastanza facile prevedere ciò che avverrà nel nostro Paese nel 2035 (quando scatterà il divieto di vendere auto diesel e benzina). Già oggi in Italia è presente un parco auto vetusto (12 anni in media di età), le auto elettriche costano il 30% in più delle tradizionali e la quota di cittadini poveri è in aumento. Un cocktail esplosivo che avrà come risultato un fortissimo inquinamento nei quartieri periferici delle città e nelle aree più svantaggiate.
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