Incentivi auto 2024, cosa prevedono
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ApprofondimentiAuto Lun 20 novembre 2023

Incentivi auto 2024, più soldi dove non c'è domanda

Alle vetture elettriche la gran parte dei fondi. Una spinta a Stellantis che punta sulla "spina". Ecco tutto quello che c'è da sapere Incentivi auto 2024, più soldi dove non c'è domanda AUTO AUTOMOBILI SPORTIVE LUSSO
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Incentivi auto 2024, cosa prevedono

Confermati gli incentivi per l’acquisto dell’auto anche per il 2024. E resta la suddivisione dei fondi tra vetture endotermiche ed elettriche ( che riceveranno la quota maggiore) , nonostante che nel 2023 lo  stanziamento per le auto a spina sia rimasto per la maggior parte inutilizzato mentre quello per diesel e benzina sia andato bruciato in una ventina di giorni. Sta di fatto che per la fascia 61-135 g/km di CO2 (le vetture economiche e medie, per intenderci) sono previsti solo 120 milioni di euro e dunque è presumibile che basteranno per appena  70 mila automobilisti.  Molto più consistenti i fondi destinati alle auto elettriche (230 milioni) e ibride plug-in (235 milioni)

Gli incentivi partono ufficialmente il 1° gennaio 2024, con i venditori che possono inserire le prenotazioni sulla poiattaforma dell’ecobonus nei primi giorni di gennaio. Per ottenere l’incentivo, l’auto deve essere immatricolata entro 180 giorni dalla firma del contratto. Sono escluse le chilometri zero e le auto precedentemente immatricolate all’estero. La dotazione finanziaria dell’Ecobonus prevede anche 40 milioni di euro per finanziare le colonnine di ricarica private e condominiali, 40 milioni per l’acquisto di moto e ciclomotori, sia elettrici che termici. Inoltre, sono previsti 20 milioni di euro per l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2 alimentati elettricamente.

Come funziona l’incentivo

I contributi vanno da un minimo di 2.000 ad un massimo di 5.000 euro. Nel dettaglio, acquistando un’auto elettrica della fascia 0-20 g/km di CO2, si hanno a disposizione 5.000 euro con la rottamazione e 3.000 euro senza un altro veicolo da rottamare.

Per una plug-in della fascia 21-60 g/km di CO2, il contributo statale è di 4.000 euro con la rottamazione o di 2.000 euro senza. Infine per l’acquisto di auto termiche ibride, mild-hybrid, benzina e diesel della fascia 61-135 g/km nel 2024 il contributo è di 2.000 euro, esclusivamente con la rottamazione di una vecchia auto fino a Euro 4.

Le persone fisiche sono vincolate alla proprietà del veicolo per almeno 12 mesi e possono accedere al bonus anche se optano per il leasing finanziario. Possono accedere agli incentivi, oltre alle persone fisiche, anche le società di noleggio a lungo termine e car sharing pubblico. Queste ultime possono accedere alle prime due fasce di emissioni (0-20 g/km e 21-60 g/km), di importo pari al 50% di quello previsto in caso di acquisto da parte dei privati.

Limiti di prezzo più bassi

Nel nuovo schema si abbassano  i limiti di prezzo di listino (compresi accessori a pagamento) per accedere all’incentivo. Il costo massimo, privo di Iva, Ipt e messa su strada, è di 35.000 euro nelle fasce 0-20 g/km e 61-135 g/km di CO2 (42.700 euro calcolando l’Iva) e di 45.000 euro nella fascia 21-60 g/km di CO2 (54.900 euro tenendo conto dell’Iva). Il limite di prezzo taglia fuori molte auto elettriche  che perciò al momento dell’acquisto non godono dell’Ecobonus statale. Gli incentivi per furgoni sono rivolti alle piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, che si occupano di attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi. Il bonus è destinato all’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2 ad alimentazione solo elettrica e si va dai 4 mila ai 14mila euro. Per l’acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici e ibridi (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7), l’incentivo previsto è del 30% sul prezzo di acquisto fino a un massimo di 3 mila euro e del 40% fino a 4 mila euro se si rottama una moto di classe compresa tra Euro 0 ed Euro 3. Per i ciclomotori e motocicli con motore termico (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7), il bonus statale viene erogato tramite uno sconto del venditore del 5% e con un contributo del 40% del prezzo d’acquisto fino a 2.500 euro con la rottamazione.

Governo in attesa di Stellantis

La suddivisione degli incentivi potrebbe cambiare solo in seguito all’accordo con Stellantis sulla “rinascita della produzione di auto in Italia”. Un’intesa promessa nel giugno scorso dall’amministratore delegato del gruppo franco-italiano, Tavares ma sempre rinviata. Nei giorni scorsi il ministro delle Imprese, Urso ha fatto intendere che l’accordo sarebbe vicino,  ma non vi sono segnali significativi in merito. Già oggi, comunque, la suddivisione tra endotermico ed elettrico, premia il gruppo ex Fiat (che punta tutto sull’elettrico) nonostante una richiesta di vetture green che, come detto,  resta al palo.

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