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Banco Bpm, Castagna: "Sul contratto parte economica e normativa vanno di pari passo"

bisogna capire come selezionare le cose assolutamente indispensabili per una maggiore competizione e una maggiore produttività Banco Bpm, Castagna: "Sul contratto parte economica e normativa vanno di pari passo"
Redazione Verità&Affari
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Castagna (Banco Bpm) sul contratto

(Teleborsa) – Nel dibattito relativo alla vertenza che partirà a breve per il rinnovo del contratto nazionale del settore del credito l’ad del Banco Bpm Giuseppe Castagna ritiene che il tema della parte economica debba andare di pari passo con quello della parte normativa. “Io – ha detto dal palco del congresso nazionale della Fabi a Roma – penso che le due parti debbano andare di pari passo. È ovvio che ci sono degli impatti economici anche dalla parte normativa. Quindi, bisogna capire come selezionare le cose assolutamente indispensabili per una maggiore competizione e una maggiore produttività. E per una maggiore capacità di offrire dei servizi che cambiano continuamente”.

“I 435 euro? Vanno inseriti in un’ottica di capacità produttiva”

Ci sono tematiche come digitale e cambiamento climatico che le banche “stanno già affrontando” ha aggiunto Castagna, auspicando che si possa “trovare un contenuto forte di comune accordo tra associazioni sindacali e banche” e che ci sia “un rapporto di grande fiducia tra banche e sindacati”. Quanto, nello specifico, ai 435 euro di aumento di cui si parla, Castagna ha commentato: “Tanti, troppi? Non voglio semplificare, possono essere tanti se il discorso non è inserito in un’ottica di capacità produttiva del sistema e di rendere banche più innovative. Ci sono le fintech, le grandi aziende del tech che si stanno mettendo nel settore. Noi dobbiamo difendere la nostra categoria di gente preparata che fa questo mestiere”.

“Trattativa importante alle battute iniziali”

“Dobbiamo valutare in un conteso generale – ha proseguito Castagna – se questa cifra può rientrare. Non si può dire tanto o troppo senza esaminare il sottostante. Io sono sempre favorevole a dare soddisfazione ai collegi, ma vediamo se le richieste si possono esaurire nel contratto nazionale o se c’è spazio a livello di contrattazione aziendale. Noi siamo sempre stati molto vicini alla contrattazione che è sempre stata fatta. Trovo che sia giusto – e in questo momento penso che sia utile anche per il sindacato – avere un rapporto con un organo che rappresenti tutte le banche – ha affermato l’ad di Banco Bpm –. Siamo alle battute iniziali di una trattativa importante. Spero che poi avremo tempo di parlare degli aspetti che devono interessare banche, sindacati, colleghi per il futuro del nostro sistema e quindi spero che tutto questo si possa inquadrare in un quadro di serena trattativa, come c’è sempre stata e ha sempre funzionato. Speriamo continui a essere così. Ho sempre detto che c’è un organismo preposto, lo abbiamo sempre fatto così. Ora non so perché quest’anno sia un po’ scappato di mano”.

Tutto fermo sulle aggregazioni

Grazie a un contesto molto mutato per il settore bancario rispetto a un paio d’anni, il tema del consolidamento non è più all’ordine del giorno ha sostenuto Castagna parlando sia in generale sia in particolare per la sua banca, che non al momento non sta parlando con nessuno per una possibile aggregazione. “Non dialoghiamo con nessuno. Non si tratta tanto di un non voler qualcosa con qualcuno: è che oggi, in un momento positivo che non è di tagli né di ristrutturazione, ma di crescita, – ha detto l’Ad di Banco Bpm – tutti sono invogliati a perseguire quella crescita e a perseguire i risultati che ci aspettiamo per i prossimi due anno. Fare le fusioni richiede tempo, richiede integrazioni informatiche, richiede tagli, diventa più complicato e magari ci perdiamo un pò della crescita che magari ci potemmo prendere”.

“Unicredit? Non c’è un discorso sul tavolo”

Alla domanda se in particolare Banco Bpm non dialoghi con Mps, ora che la banca senese va bene, Castagna ha replicato: “Anche le altre banche vanno molto bene però non dialogo con le altre banche per fare un’aggregazione”. Chiusa anche l’ipotesi di un’integrazione con UniCredit? “Con UniCredit non dipende da noi. Mi pare che Orcel – ha risposto Castagna – abbia detto che in questo momento con è interessato. Però chiaramente non è un’operazione alla pari, quindi non c’è un discorso sul tavolo”.

 

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