Nuovo Patto di stabilità: "Perché all'Italia non deve fare così paura"
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EconomiaPrimo piano Gio 27 aprile 2023

Nuovo Patto di stabilità: "Ecco perché all'Italia non deve fare così paura"

Claudio Borghi, senatore della Lega, che ha insegnato Economia in Cattolica, cauto sugli effetti del nuovo Patto di stabilità per l'Italia. Nuovo Patto di stabilità: "Ecco perché all'Italia non deve fare così paura"
Emanuele Bonora
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Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

Borghi sul ritorno del Patto di stabilità

Il ritorno del Patto di stabilità deve farci paura? “Non più di tanto”. Si alzerà l’indebitamento dell’Italia? “Consideri che ora l’inflazione sta giocando a nostro favore”. Il governo dovrà dire addio alle riforme? “Bisogna vedere”. Claudio Borghi, senatore della Lega, che ha insegnato Economia in Cattolica, si dice cauto sugli effetti che il ripristino delle regole europee dei bilanci potrebbe avere sulle nostre finanze.

Perchè?

“Perché questa riforma del Patto di stabilità sta venendo fuori come una roba, che tendenzialmente scontenta un po’ tutti e in Europa sono convinti che, se scontenta tutti, va bene”.  

Ma per l’Italia che effetti avrà il ritorno del Patto?

“È chiaro che tra crisi e pandemia ci siamo tutti dimenticati da un po’ di queste regole. Ma poi, avete mai visto uno Stato che fa pareggio di bilancio, a parte la Germania in momenti favorevoli? Non è la normalità fare pareggio di bilancio per uno Stato, com’è giusto che sia. Perché il debito pubblico è ricchezza privata”. 

E l’Italia di debito pubblico ne ha abbastanza…

“Ma siamo messi meglio di tanti altri Paesi, tipo la Francia. Abbiamo un surplus commerciale e il nostro debito pubblico, quei 2700 miliardi, ha una durata media di 7 anni con un tasso fisso al 3%. In queste condizioni siamo un Paese con un’ottima struttura del debito. E l’inflazione ci sta giocando a favore”.

Però si potrebbe essere costretti a dei tagli con la prossima Finanziaria e a rallentare delle riforme, come quella del cuneo fiscale…

“Bisognerà vedere. Il Patto di stabilità porta sempre un Paese che dovrebbe investire, per coprire l’enorme distanza di crescita che ha rispetto agli altri, a dover applicare un regime di austerità. L’Italia ora si trova in una condizione diversa. L’errore è voler conteggiare i soldi del Pnrr all’interno del debito pubblico. Come può l’Europa comprendere nel deficit uno strumento così controllato, nato proprio per aiutare la crescita? Questa è la follia”.

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