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ApprofondimentiEconomia Mer 17 maggio 2023

Parla Giovanni Tamburi: "Finalmente i tassi d'interesse salgono"

Per Giovanni Tamburi davanti a noi non c'è una recessione, anzi l'Italia continuerà a crescere molto forte Parla Giovanni Tamburi: "Finalmente i tassi d'interesse salgono" Giovanni Tamburi fondatore di Tip
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

“I banchieri centrali non hanno capito niente”

All’orizzonte non c’è la recessione. Anzi, come dimostrano le previsioni appena rilasciate dalla Ue, il futuro dell’economia italiana è anche migliore di quanto ha previsto il governo. E allora da che cosa nasce il pessimismo che si respira in queste ore? A rispondere Giovanni Tamburi, figura di riferimento della finanza italiana, e investitore di primo piano nel sistema delle Pmi italiane attraverso Tip (Tamburi Investments Partners). Lo incontriamo in occasione del Salone del Risparmio.

Ci spiega le ragioni del diffuso pessimismo?

“Perché in pochi sono capaci di leggere la realtà mentre i tg fanno vedere solo le immagini dei disastri”.

Come mai?

“Perché disegnare scenari catastrofici appare come un esercizio di pensosa e attenta riflessione sulla realtà mentre l’ottimismo viene scambiato per superficialità ”.

Però dire che va tutto bene è un po’ forte non trova?

“Io sarò anche un inguaribile ottimista però racconto le cose che vedo”.

Che cosa vede?

“La guerra in Ucraina era stata descritta come una catastrofe mentre oggi tende a perdere le prime pagine dei giornali. Il taglio delle forniture di gas dalla Russia doveva piegare le gambe all’economia italiana che invece cresce più del previsto, Si parlava di caduta rovinosa (hard lending) e invece non è successo nulla (no lending). Insomma non c’è stata nessuna crisi. Vuole che continui?”.

Certo.

“Si diceva che la Russia sarebbe crollata per via delle sanzioni e invece è ben in piedi. Aggiungo, senza far nomi, che molte aziende continuano a lavorare a Mosca come prima. Non vanno via e continuano a lavorare senza che nessuno le disturbi”.

Però qualcosa di pesante è accaduto. Per esempio il rialzo dei tassi d’interesse,

“Un fatto assolutamente positivo. Ha rimesso i dati della realtà al loro posto”.

Che cosa significa visto che non c’è nessuno a dirlo?

“Ma che mondo era quello dei tassi negativi? Il creditore che paga il debitore sui capitali che gli presta. Mai visto nulla del genere nella storia del mondo Una situazione di anormalità assoluta durata diversi anni”.

Le banche centrali allora hanno fatto bene ad alzare il costo del denaro.

“Le banche centrali hanno fatto veramente una figuraccia. Non sono state in grado di leggere la realtà. Non hanno capito nulla. Ricorda quando dicevano che i tassi sarebbero rimasti giù per molto tempo e che l’inflazione era solo temporanea?”

Come dimenticarlo.

“Appunto. La conferma che non hanno capito nulla visto che di colpo hanno dovuto fare il contrario di quanto dicevano£

E adesso?

“Adesso spero che li tengano a questi livelli per molto tempo”.

Perché?

“Perché il sistema si deve disintossicare dai danni provocati dai tassi negativi”.

Tuttavia il rialzo dei tasi sta provocando molti danni. Pensi solo alle banche americane.

“Facciamo una premessa: nel mondo della finanza di oggi c’è molta gente che non conosce il mondo normale avendo cominciato a lavorare con i tassi sotto-zero”.

E quindi?

“Il fallimento delle banche americane è proprio il frutto dell’errore di valutazione”.

In che senso?

“C’era l’illusione che questo mondo drogato fosse la normalità. E così le banche si sono trovare spiazzate quando i clienti hanno ritirato la liquidità dal conto corrente per investirla in bond governativi che cominciavano a offrire qualche rendimento”.

Che cosa è successo?

“E’ successo che i dirigenti di quelle banche nel tentativo di tamponare la falla hanno venduto i titoli di stato che avevano in portafoglio. Hanno incassato perdite colossali visto che le quotazioni scendevano per via dell’aumento dei tassi e sono fallite”.

Il Credit Suisse non è saltato per questo.

“In quel caso c’è stato un problema reputazionale su cui bisognerà riflettere. L’affidabilità e il buon nome sono diventate un valore di altissima importanza”.

Tutto bene alla fine quindi?

“C’è una lezione che emerge da questi avvenimenti: le crisi durano sempre di meno. Appena c’è un problema le autorità intervengono per tamponare il buco. Dal Covid siamo usciti subito e a gran velocità. Le difficoltà delle banche sono state immediatamente bloccate. Una novità rispetto a quanto accaduto con Lehman Brothers che fu fatta fallire. Oggi non sarebbe accaduto”.

 

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