L'inflazione Usa scende ai minimi da due anni. Ora la Fed fermerà la stretta
L'inflazione Usa a maggio scende ai minimi da due anni. E adesso la parola passa alla Fed che domani dovrebbe fermare la strettaLe Borse pronte a festeggiare
L’inflazione americana cala in maggio ai minimi dal marzo del 2021, scendendo al 4% dal 4,9% di aprile. Un livello ben superiore al target del 2% indicato dalla Fed come traguardo da raggiungere nel medio termine. Tuttavia il risultato è migliore del consenso degli analisti (4,1%). Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto di 0,1 punti percentuali tra aprile e maggio (nel mese precedente l’incremento era stato dello 0,4%). Il dato sembra confermare la possibile ‘pausa’ nella campagna dei rialzi dei tassi della Fed a giugno. La banca centrale americana si riunisce oggi e domani comunicherà le sue decisioni di politica monetaria.
L’inflazione “core” scende meno del previsto
L’inflazione di fondo (il cosiddetto indice core) è salito in maggio dello 0,4% su base mensile, in linea con le attese degli analisti, e del 5,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (ad aprile era del 5,5%). In questo caso si tratta di un dato leggermente peggiore del consenso (5,2%). A spingere l’indice core – quello preferito dalla Fed e al netto di alimentari ed energia – sono i prezzi delle case e degli affitti. L’inflazione americana inizia a beneficiare anche del rallentamento della corsa dei prezzi di alberghi e aerei che, dopo i forti rincari del post-pandemia e approfittando della voglia di vacanze, iniziano a frenare con i consumatori che stringono la cinghia.
I mercati hanno reagito con diffusi rialzo. Il Nasdaq ha aperto in rialzo dello 0,8% e l’S&P 500 dello 0,4%.
Giù lo spread dei titoli di Stato
Il possibile stop della Fed ha bloccato anche i rendimenti dei titoli di Stato che sono in calo dopo il dato che registra un calo dell’inflazione negli Stati Uniti e in vista delle prossime decisioni delle banche centrali in programma nel corso della settimana. Lo spread tra Btp e Bund scende a 164 punti, con una flessione di 2 punti base rispetto all’avvio e ai minimi da marzo 2022. Il rendimento del decennale italiano scende al 3,99%, con un calo di 5 punti base ed ai livelli di marzo scorso. Scende anche il tasso del Bund tedesco al 2,35% (-3 punti base). Giù i rendimenti dei Paesi ‘periferici’ con la Spagna al 3,3% (-2 punti) e della Grecia al 3,63% (-4 punti).