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Finanza Gio 12 gennaio 2023

Listini europei in salita dopo il dato dell'inflazione Usa

Le Borse Ue accelerano dopo il dato dell'inflazione Usa. Il mercato spera in una politica monetaria meno restrittiva Listini europei in salita dopo il dato dell'inflazione Usa New York, Wall street
Redazione Verità&Affari
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Borse europee in rialzo dopo il dato dell’inflazione americana

Le Borse del Vecchio continente accelerano dopo il dato dell’inflazione americana. Il mercato spera in un approccio meno restrittivo nella politica monetaria della Federal Reserve, la banca centrale statunitense. Immediatamente dopo la comunicazione del dato sull’aumento dei prezzi, Parigi e Madrid guadagnavano lo 0,9%. Milano saliva dello 0,8%, mentre Londra e Francoforte registravano un incremento dello 0,7%.

Sul mercato obbligazionario, è sceso lo spread tra Btp e Bund a 178 punti. Il rendimento del decennale italiano si è attestato al 3,92%, in calo di otto punti base raggiungendo i livelli di metà dicembre scorso. In netto calo anche i tassi di Spagna al 3,11% (-6 punti) e Grecia al 4%.

Oltreoceano rallenta la corsa dei prezzi

Nel mese di dicembre, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro americano, i prezzi al consumo negli Stati Uniti hanno mostrato una lieve flessione mensile con un rallentamento su base annua.

In dettaglio, l’inflazione statunitense su base annua ha segnato un +6,5%, in linea con le attese. Si tratta del dato più basso negli ultimi 14 mesi, dopo il 7,1% di novembre. L’inflazione core, cioè depurata dalla componente prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuta del 5,7%, anche in questo caso in linea con il consensus, dopo il +6% di novembre.

Su base mensile, a dicembre, i prezzi sono diminuiti dello 0,1%; Il dato core, e cioè depurato dalla componente prezzi dei beni alimentari ed energetici, è lievitato dello 0,3%, anche qui in linea con le attese.

Sale il costo dei prodotti alimentari, scende quello dell’energia

A dicembre i prezzi dei generi alimentari sono lievitato dello 0,3%, segnando un incremento del 10,4% annuo. I prezzi dell’energia sono diminuiti del 4,5% rispetto a un mese prima, quinto ribasso negli ultimi sei mesi, con un aumento del 7,3% rispetto a un anno prima. In dettaglio, il prezzo della benzina è sceso del 9,4% in un mese e dell’1,5% in un anno. I prezzi dell’elettricità sono invece aumentati dell’1% in un mese e sono aumentati del 14,3% in un anno.

Attese per una politica monetaria più accomodante

Le aspettative di un rallentamento nella strategia di aumento dei tassi hanno trovato conforto nelle parole del presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Hacker. Pur attendendosi ulteriori rialzi nei prossimi mesi, il banchiere ha dichiarato che in futuro potrebbero essere appropriati rialzi dei tassi dello 0,25%.

“I dati di dicembre sull’andamento dei prezzi al consumo confermano un rallentamento delle pressioni inflazionistiche soprattutto legato alla forte flessione dei prezzi degli energetici (-4,5% a/a). I prezzi core rimangono ancora elevati (+5,7% a/a, +0,3% m/m) e lasciano intendere che la Federal Reserve continuerà con una politica di rialzo del costo del denaro ma sarà meno restrittiva rispetto ai mesi precedenti” ha dichiarato Filippo Diodovich, senior market strategist di Ig Italia, commentando i dati dell’inflazione Usa.

Per l’esperto, considerati i dati sui rincari dei prezzi di dicembre à possibile che nella prossima riunione il comitato monetario della Fed (il Fomc, ndr) decida “per un incremento del costo del denaro di soli 25 punti base, portando i tassi di riferimento dal range 4,25%-4,50% al nuovo 4,50%-4,75%”.

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