Italia e Francia, asse per gli investimenti
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EconomiaPrimo piano Gio 25 maggio 2023

Italia e Francia, asse per far crescere gli investimenti

In un clima di reciproca collaborazione, a Milano Italia e Francia si sono giurate amore eterno nell’ambito della collaborazione economica. Italia e Francia, asse per far crescere gli investimenti
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Proprio nel giorno in cui la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna ha incontrato a Roma il suo omologo Antonio Tajani, in un clima, sembrerebbe, di reciproca collaborazione, a Milano Italia e Francia si sono giurate amore eterno nell’ambito della collaborazione economica, considerando win-win e strategiche le loro relazioni. Lo conferma, con ampi dati ed evidenze, un sondaggio  – “Relazioni Italia-Francia – Sviluppo della collaborazione per generare valore” –  promosso dalla CCI France Italie – Camera di Commercio e realizzato da IPSOS. Alla presentazione, che si è tenuta presso la sede di Havas Village, era presente oltre al presidente della Chambre, Denis Delespauls, il console generale di Francia a Milano François Revardeaux, e il ceo di Ipsos Nicola Neri.  

La ricerca, nata da un lavoro di analisi su C-Level e figure dirigenziali di aziende italiane e francesi operative in Italia o in Francia, attesta come per il 78% degli intervistati l’attuale collaborazione tra imprese italiane e francesi risulta positivo, così come il sentiment sull’andamento del business, valutato con soddisfazione dal 94% degli intervistati. Secondo la ricerca, i due Paesi avrebbero, insieme, oltre a evidenti benefici nel business, un maggior potere negoziale rispetto all’Unione Europea (63%), un aumento della solidità finanziaria delle aziende (43%), un vantaggio competitivo (62%) e condizioni favorevoli alla crescita degli scambi commerciali (55%). Senza dimenticare gli effetti di stimolo su un tema strategico come la CSR: nel promuovere la parità di genere (44%), favorire lo sviluppo di filiere sostenibili (42%), combattere il cambiamento climatico (40%), garantire rapporti equi e di rispetto verso i partner commerciali (fornitori, distributori, consulenti: 40%).  

“La collaborazione tra Italia e Francia – commenta Delespauls – è più che mai viva ed efficace. C’è un’ampia sinergia e complementarità tra i sistemi economici e produttivi dei due Paesi, ma, soprattutto, c’è la percezione che rafforzare questa collaborazione possa portare benefici importanti per entrambi, anche nei rapporti con le istituzioni europee”. Quindi avanti con i progetti di collaborazione già avviati e con la seconda edizione del Gala del «Farnèse d’or» che si terrà a Roma il 22 giugno, un evento di alto profilo istituzionale in cui  verranno premiate figure di eccellenza in ambito politico, economico e culturale. Anche il sondaggio presentato oggi diventerà un appuntamento ricorrente, “primo tassello  – continua Delepauls – per la costituzione di un Osservatorio permanente che misuri, ogni anno, il clima delle relazioni italo-francesi, e non solo nell’economia”. 

La ricerca Ipsos

Dalla ricerca Ipsos emergono anche valutazioni discordanti sui fattori di attrattività per gli investimenti nei due Paesi. E qui la Francia sembra messa decisamente meglio dell’Italia, che si presenta attrattiva solo per un minor costo del lavoro (35% rispetto al 22% della Francia), mentre la partita con Parigi risulta più critica su altri aspetti cruciali, come la transizione digitale (38% vs 14% ), logistica e trasporti ( 40% vs 12%), transizione energetica (37% vs 16%).

Ma è soprattutto nei rapporti con il settore pubblico che vengono alla luce le maggiori differenze, e tutte a vantaggio dei transalpini. Ad esempio, per quanto riguarda la scarsa burocrazia e la semplificazione (49% Francia vs. 12% Italia), la comprensibilità delle leggi e normative (46% vs. 7%), la presenza di incentivi pubblici (44% vs. 17%) e il livello di tassazione (34% vs. 13%).  

Insomma, Italia e Francia sembrano voler marciare a ranghi serrati pur nelle reciproche differenze, valorizzando al massimo i molti elementi di complementarietà. In questo senso, la quasi totalità degli intervistati è fiduciosa in un ulteriore miglioramento delle relazioni commerciali nei prossimi 5 anni, e non solo nei settori dove già oggi la collaborazione è vincente, come la moda, l’automotive e la grande distribuzione.  

Il rapporto 

In base al rapporto economico Italia-Francia 2022 realizzato dal Ministero dell’economia, delle finanze e della sovranità industriale e digitale francese, Italia e Francia sono il secondo cliente l’una dell’altra. Un commercio bilaterale che ha un valore totale di 103.8 miliardi di euro e che conferma l’impatto e l’importanza delle relazioni economiche e degli scambi tra i due Paesi.

In Francia sono presenti circa 2.000 imprese italiane che rappresentano 80.000 posti di lavoro diretti mentre in Italia, secondo i dati Istat, sono presenti oltre 2.000 filiali francesi che rappresentano 290.269 posti di lavoro. Inoltre, la Francia è inoltre il 2° partner commerciale dell’Italia mentre l’Italia è il 3° partner commerciale per la Francia.  E il trend è in crescita: il 2022 è stato un anno record per gli investimenti italiani in territorio francese con l’avvio di 139 progetti, con un aumento del 45% rispetto al 2021, con un numero di impieghi in aumento del 45% rispetto all’anno precedente. 

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