La Germania dura sul Patto di stabilità vede calare la produzione
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ApprofondimentiEconomia Lun 08 maggio 2023

La Germania tanto dura sul Patto di stabilità deve fare i conti con il calo della sua produzione industriale

Mentre la Germania fa il pugno di ferro sul Patto di stabilità in Ue vede calare la sua produzione industriale La Germania tanto dura sul Patto di stabilità deve fare i conti con il calo della sua produzione industriale
Redazione Verità&Affari
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Come una regola del contrappasso. Mentre la Germania fa il pugno di ferro sul Patto di stabilità, chiedendo all’Ue “una riduzione concreta del rapporto debito/Pil” e l’introduzione di una “disposizione di salvaguardia” con un “calo minimo vincolante ogni anno”, la sua produzione industriale registra un forte ribasso e fa peggio delle attese. Significa un primo campanello d’allarme per l’economia, che si considera la locomotiva d’Europa. E suona anche come l’avvertimento che ad essere troppo rigidi con i conti si rischia di pagare dazio. 

I numeri della Germania

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Secondo l’Ufficio di statistica tedesco Destatis la produzione industriale ha evidenziato un decremento mensile del 3,4%, dopo il -2,1% di febbraio (dato rivisto da un preliminare di -2%). Le stime degli analisti evidenziavano già una discesa, ma molto più contenuta e cioè dell’1,3%.

Su base annua viene prevista, comunque, una salita dell’1,5%, dopo il +0,8% del mese precedente. Il consensus aveva stimato una caduta dello 0,5%. Il dato che esclude l’energia e le costruzioni registra un decremento del 3,3% su base mensile. La produzione di energia è salita dello 0,8%, mentre quella nelle costruzioni è scesa del 4,6%. 

Insomma, numeri non esattamente entusiasmanti da chi vuole fare la morale in Europa. Certo, anche il dato dell’Italia del mese scorso non ha brillato. L’Istat aveva stimato che a febbraio 2023 l’indice destagionalizzato della produzione industriale era diminuito dello 0,2% rispetto a gennaio, un dato inferiore al +0,5% atteso dagli analisti. Ma nella media del trimestre dicembre-febbraio il livello della produzione era aumentata dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. Quello che salva noi, però, è la forte bilancia commerciale, in base alla quale l’export è cresciuto dell’1,1%, mentre l’import è diminuito del 6,5%.

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