Bonus addio, stop anche al 75% su porte, finestre e impianti domotici
Con le ultime modifiche approvate a fine anno "salta" lo sconto in fattura per l'eliminazione delle barriere architettonicheLa detrazione scende al 50% ma senza lo sconto in fattura
Dal 2024 possono essere agevolati con la detrazione del 75% solo gli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi ad oggetto scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Insomma sono stati eliminati tutti gli interventi che potevano dare luogo, come del resto scritto nella norma abrogativa a “comportamenti opportunistici”.
Inoltre il decreto, approvato il 28 dicembre ed entrato in vigore due giorni dopo, ha bloccato la possibilità di optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito alle spese sostenute dopo il 31 dicembre 2023. E dunque, dal 2024, l’unico modo di ottenere il bonus barriere architettoniche è come detrazione Irpef.
Prospettive difficili per il settore edile
L’impatto dell’inflazione e del costo del denaro pesa su famiglie e imprese
“Gli investimenti- continua Pelazzi- sono diminuiti nel secondo trimestre e le informazioni attuali non lasciano intravedere un’inversione di tendenza nel breve periodo, tenuto conto anche dell’incertezza legata al Superbonus che sta allontanando imprese e privati dal suo utilizzo”. A pesare sul futuro, dice il centro studi di Argenta Soa, del settore sono gli impatti dell’inflazione e del costo del denaro per famiglie e imprese, oltre all’incertezza che rende più difficile programmare le strategie sia per le imprese che per le famiglie. Inoltre, l’aumento del costo di finanziamento sul fronte dei mutui per le famiglie è alto mentre sono saliti contestualmente i prezzi di vendita degli immobili. E anche per le imprese i tassi sono intorno al 4% medio e si sono irrigiditi i criteri di garanzia richiesti dalle banche con il risultato che si è ridotta la domanda di prestiti (oltre il 5% in meno a luglio, secondo Banca d’Italia).