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Dalle barriere architettoniche alle ristrutturazioni: ecco i bonus edilizi 2024

La mappa delle opportunità per i lavori in casa con le novità introdotte dalla legge di bilancio: detrazioni anche per la sicurezza Dalle barriere architettoniche alle ristrutturazioni: ecco i bonus edilizi 2024 RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE RISTRUTTURAZIONE BONUS FACCIATA IMPALCATURA PONTEGGIO IMPALTATURE PONTEGGI EDILIZIA EDILE OPERAIO OPERAI
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Bonus edilizi, le opportunità nel 2024

Non ci sarà più un superbonus 110% ma, con alcuni accorgimenti, alcune spese di ristrutturazione possono essere scaricate dall’Irpef al 75%  con lavori che comprendono la sostituzione di infissi, l’installazione di un ascensore e anche il rifacimento del bagno. La parola chiave è rimozione delle barriere architettoniche. L’agevolazione è concessa anche se non ci sono disabili in famiglia: l’importante è rendere agevole a tutti l’accesso anche a livello condominiale con la realizzazione di rampe e scivoli dedicate alle carrozzine per bambini e sedie a rotelle nonché interventi di manutenzione per rendere a norma di legge, ovvero con l’adeguata pendenza, quelle già esistenti. Rientrano in questa voce di spesa detraibile anche le tapparelle elettriche, i sanitari specifici per persone con mobilità ridotta e gli impianti di domotica che consentono di gestire la casa anche a distanza  anche con un semplice comando vocale.

La proroga per il prossimo anno

Inoltre la possibilità di detrazione di questo bonus è in 5 anni. Da sottolineare che è possibile trovare anche qualche ditta ancora disponibile a praticare lo sconto in fattura che però, ovviamente, rende la spesa maggiore, prima dello sconto, tra il 20 e il 30%.

La nuova legge di bilancio ha prorogato i bonus edilizi anche per il 2024, ad esclusione del Superbonus che è riservato con un’aliquota del 90% solo per alcune categorie di utenti.

Sia ben chiaro che non  si tratta di un “regalo”. I bonus infatti sono necessari per non danneggiare il settore dell’edilizia e il grande indotto che produce in termini di posti di lavoro. C’è anche la necessità di non penalizzare il privato cittadino che impiega i suoi risparmi nella manutenzione ordinaria o straordinaria dell’abitazione, riconoscendo l’importanza di dare un impulso positivo agli investimenti green per rendere gli immobili sempre più sostenibili.

Le ristrutturazioni

Tra le agevolazioni più gettonate c’è ovviamente  il bonus più semplice da ottenere. Quello che  permette di detrarre dall’Irpef in 10 anni il 50% dell’importo complessivo della spesa sostenuta per l’esecuzione della ristrutturazione. Il tetto massimo di spesa detraibile è pari a 96 mila euro per ogni singola unità immobiliare.

Tra gli interventi che permettono di scaricare, in 10 anni, il 50% delle spese sostenute c’è la manutenzione ordinaria  per le parti comuni di edifici condominiali.  Come la tinteggiatura della facciata del condominio, la sostituzione di piastrelle o di altri elementi della pavimentazione dell’androne, delle scale. Il concetto fondamentale, infatti, è che le opere edili eseguite interessino gli impianti e la struttura dell’edificio condominiale, nonché le relative pertinenze, come  la recinzione perimetrale e del cancello di accesso al palazzo.

Interventi straordinari

Ci sono poi le manutenzioni straordinarie e risanamento conservativo dell’edificio che riguarda, quindi, sia le parti comuni condominiali sia le abitazioni indipendenti e i singoli appartamenti all’interno di uno stabile. Un capitolo a parte riguardano le opere che generano un concreto risparmio energetico, ossia tutti gli interventi atti ad aumentare l’efficienza energetica di un’abitazione. Questo è il caso della sostituzione dei serramenti oppure della caldaia, della realizzazione di opere di coibentazione interna, dell’applicazione delle valvole termostatiche ai caloriferi. Ci sono poi le opere di adeguamento degli impianti alla vigente normativa in materia di sicurezza come, ad esempio, l’installazione di salvavita, l’allacciamento alla messa a terra elettrica, sia per quanto concerne le parti comuni condominiali sia all’interno delle singole unità abitative.

Cablatura e sicurezza

Anche la  cablatura degli edifici ovvero l’installazione di antenne collettive oppure di fibre ottiche che devono essere messe a disposizione di tutti gli appartamenti dello stabile, in modo tale che il servizio sia accessibile a tutti i condomini permette di scaricare il 50% del valore dei lavori. Come del resto  le opere di manutenzione ordinaria che i proprietari fanno eseguire nei loro appartamenti aventi lo scopo di aumentare il livello di sicurezza dell’abitazione per evitare tentativi di furto, nonché per garantire la sicurezza personale. Gli interventi rientranti in questa categoria sono, ad esempio: l’installazione di una cassaforte a muro, la sostituzione della porta d’ingresso con una blindata più performante, la scelta di tapparelle rinforzate in acciaio rispetto a quelle ordinarie in plastica, l’applicazione delle grate, fisse o mobili, alle finestre e porte-finestre, nonché l’installazione di un impianto di allarme oppure della sostituzione del vecchio con uno nuovo, maggiormente performante.

Anche la riduzione del livello di inquinamento acustico sono classificati come opere di manutenzione ordinaria all’interno dei singoli appartamenti e danno diritto alla detrazione Irpef del 50%. Si tratta, ad esempio, dell’applicazione di pannelli fonoassorbenti oppure della sostituzione dei vecchi infissi, aventi una scarsa permeabilità al rumore, con dei serramenti moderni dotati di triplo vetro oppure quelli di ultimissima generazione con vetrocamera acustico. Persino il cassone della tapparella oggi può essere dotato di controparete fonoisolante e anche questa spesa rientra nel bonus ristrutturazione.

Bonus amianto

C’è anche la riconferma del bonus amianto che include sia i lavori di manutenzione ordinaria di una singola unità abitativa sia quelli eseguiti in edifici condominiali: rimozione e sostituzione delle vecchie coperture dei tetti in eternit, rimozione delle vernici contenenti amianto, il tutto naturalmente adeguatamente smaltito in apposite discariche. Ci sono poi alcuni bonus più limitati come il bonus mobili dove però la detrazione possibile, sempre al 50% della spesa, passa dagli 8mila euro del 2023  a 5 mila euro del 2024 e il bonus verde per spese di manutenzione giardino che è al 36% per un massimo di spesa di 5mila euro, per cui la detrazione massima possibile, in 10 anni, sarà pari a 1800 euro.

Cosa resta del Superbonus

Quanto al Superbonus nel 2024 la maxi-detrazione sui lavori di ristrutturazione si chiuderà definitivamente per le villette (sia quello al 110% prorogato più volte per i ritardatari che quello al 90% previsto per il solo 2023 per i nuclei familiari con un reddito non superiore a 15mila euro).  Sarà ridimensionato per i condomini, le cui spese sostenute dopo il 31 dicembre saranno agevolate al 70% anziché con la più alta percentuale applicabile quest’anno che era al 110 o al 90% a seconda della  data di presentazione della Cilas, ossia della richiesta del permesso di inizio lavori.

 

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