Biesse resiste alla crisi, fatturato a 418 mln e investimenti
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Imprese Ven 28 luglio 2023

Biesse resiste alla crisi, fatturato a 418 mln e investimenti

Biesse, fondata a Pesaro nel 1969 da Giancarlo Selci, realizza l’80% del proprio fatturato consolidato all’estero, opera in più di 160 Paesi Biesse resiste alla crisi, fatturato a 418 mln e investimenti
Redazione Verità&Affari
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Biesse, che progetta, produce e distribuisce sistemi e macchine per la lavorazione di  legno, vetro, pietra, metallo, materiali plastici e quotata al segmento Euronext STAR Milano, ha chiuso i primi sei mesi con ricavi netti consolidati a 418,2 milioni di euro (-0,2% rispetto allo stesso periodo del 2022). L’Ebitda è stato di 47,0 milioni di euro (-12,5% rispetto al 2022) e l’utile netto di 19,5 milioni di euro (+0,6% rispetto al 30 giugno 2022), con un’incidenza 4,7% (4,6% nel 2022).

Al 30 giugno 2023 la posizione finanziaria netta di gruppo è risultata positiva per 91,9 milioni di euro. “I risultati conseguiti nel primo semestre – ha commentato il Cfo di gruppo Pierre La Tour – confermano come l’approccio prudente adottato da Biesse relativamente alle previsioni per l’anno in corso fosse il più adeguato e ragionevole  in un contesto di generale instabilità dello scenario globale”.

L’azienda, fondata a Pesaro nel 1969 da Giancarlo Selci, realizza l’80% del proprio fatturato consolidato all’estero, opera in più di 160 Paesi grazie a 14 stabilimenti produttivi e ad una presenza diretta nei principali mercati mondiali. Annovera fra i suoi clienti aziende di riferimento nelle proprie industry e prestigiosi brand del design  italiano ed internazionale e conta 4.300 dipendenti. Durante il 2022 Biesse ha beneficiato dell’importante domanda mondiale di beni strumentali e ha chiuso lo scorso esercizio con un portafoglio ordini molto significativo che continua a riflettersi sul fatturato 2023 pur in un quadro di mercato certamente più complesso.

Il portafoglio ordini ha proseguito la prevista tendenza di contrazione, attestandosi a fine giugno 2023 ad un controvalore di 315 milioni di euro. “Non potendo governare i fenomeni inflazionistici e gli altri fattori
esogeni che stanno condizionando la domanda di beni strumentali a livello globale, il nostro gruppo continuerà a ricercare l’efficienza all’interno della propria struttura, in particolare con la prosecuzione del progetto one company, i cui primi obiettivi sono una maggiore flessibilità ed una semplificazione dei processi – ha puntualizzato La Tour -. L’innovazione e la ricerca continueranno ad essere due elementi cardine della nostra strategia perché siamo convinti che sia imprescindibile l’implementazione di nuove soluzioni tecniche per una maggiore connettività ed una crescente automazione”.

 

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