L'ultima follia dell'Ue: il Grande Fratello del Mare e dei pescatori
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ApprofondimentiImprese Gio 01 giugno 2023

L'ultima follia dell'Ue: il Grande Fratello del Mare e dei pescatori

In arrivo le nuove regole dell'Unione per i pescatori. Telecamere a circuito chiuso, tracciabilità del pescato e un nuovo quadro di sanzioni L'ultima follia dell'Ue: il Grande Fratello del Mare e dei pescatori MOLO PESCHERECCI
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Non bastavano la casa e l’auto green, arriva anche il nuovo sistema di controllo della pesca 

Telecamere a circuito chiuso obbligatorie nelle acque dell’Unione sui pescherecci oltre i 18 metri. Tracciabilità elettronica del pescato, incluso quelle delle attività ricreative. Con tanto di nuove sanzioni al seguito. L’intesa dei co-legislatori di Parlamento e Consiglio europeo per le nuove regole sul pescato fa scattare il Grande Fratello del Mare. Con i pescatori che diventano protagonisti involontari di una metamorfosi senza eguali nella storia del Vecchio Continente, alle prese anche con la novità, non particolarmente entusiasmante del pesce prodotto in laboratorio. 

Gli Stati dovranno fare la loro parte

Il testo prevede che i Paesi dell’Unione sviluppino e garantiscano sistemi per tracciare la posizione e il movimento di tutte le navi da pesca. Con una possibile esenzione delle piccole imbarcazioni fino al 2030. Inoltre gli Stati dovranno anche creare un meccanismo di raccolta dati della pesca non commerciale, da manifestazioni turistiche o competizioni sportive. Nei prossimi anni, bisognerà quindi sviluppare un sistema di tracciabilità che riguarderà sia il pesce fesco che congelato e verrà esteso anche a quello lavorato entro cinque anni. 

Ma non finsice qui. Tutti i pescherecci dovranno essere monitorati tramite un Vms (per quelli piu piccoli le regole si applicheranno a partire dal 2029) e saranno tenuti a registrare le loro catture per via elettronica. Anche chi svolge pesca ricreativa dovrà registrare e comunicare elettronicamente le catture. I pescherecci che  saranno dotati di sistemi di monitoraggio elettronico a distanza (Rem) a bordo, compresa la televisione a circuito chiuso (Cctv), per garantire il rispetto dell’obbligo di sbarco.

In arrivo multe salate

L’Unione prevede infatti di cambiare anche il sistema di sanzioni. In particolare, il valore dei prodotti ittici catturati da un peschereccio definirà il livello minimo dell’ammenda applicata in caso di grave violazione delle norme. In caso di infrazioni ripetute, la sanzione sarà pari ad almeno il doppio del valore medio dei prodotti. Nell’ambito del sistema di certificazione delle catture per la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, sarà introdotto un sistema digitale, noto come Catch.

Per la pesca ricreativa, le attività con catture per un peso superiore a 10 kg o per un valore superiore a 50 euro saranno considerate un’infrazione grave. Il margine di tolleranza, cioè la differenza tra la stima del pesce catturato e il risultato della pesatura nel porto di sbarco, sarà del 10% per specie, compresi i piccoli pelagici, la pesca industriale e il tonno tropicale (in condizioni di stretto controllo). Un margine di tolleranza del 20% sara applicato per qualsiasi altra specie a bordo che non superi i 100 kg e per i pescatori su piccola scala, dal momento in cui è più difficile stimare le dimensioni delle piccole catture. 

“Esattamente 5 anni dopo la proposta della Commissione Europea per la revisione del sistema di controllo della pesca Ue, abbiamo raggiunto un accordo politico con il Consiglio e il Parlamento. Il futuro della pesca sara moderno, digitale e garantira condizioni di parita per i nostri pescatori” ha commentato del commissario europeo per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevicius.

Una partita strategica per l’Italia

Nel nostro Paese il settore della pesca e dell’acquacoltura vale infatti 1,4 miliardi (dato 2022). “Grazie alle 334mila tonnellate di pescato e ai 1,4 miliardi di euro di fatturato nel 2020 (di cui il 66% generato dal comparto della pesca e il 34% da quello dell’acquacoltura), l’Italia si posiziona sesta tra i Paesi UE-27+UK per quantità prodotta e quarta per valore della produzione, confermando la valenza strategica della filiera ittica per la competitività del Paese” si legge in un recente report UeCoop-Mipaf . In particolare, il settore della pesca a strascico in Europa contribuisce per il 30% degli sbarchi totali di prodotti ittici e al 40% dei ricavi, con 7.000 imbarcazioni di cui circa 2.000 italiane. Numeri che la dicono lunga sull’importanza del settore per l’economia italiana.

Per questo la Lega promette di dare battaglia

“Non possiamo dirci soddisfatti delle nuove norme che verranno imposte ai nostri pescatori” ha dichiarato in una nota Rosanna Conte, europarlamentare della Lega, coordinatrice Id in commissione Pesca. “Su tutte, le telecamere a bordo (CCTV) che dovranno essere installate obbligatoriamente sulle imbarcazioni a partire da 18 metri lunghezza fuori tutto che presentano seri rischi sull’applicazione dell’obbligo di sbarco. Ci siamo sempre opposti a questo inaccettabile Grande Fratello a discapito dei pescatori, peraltro con una tecnologia che è già superata. Anche sul margine di tolleranza non possiamo dirci soddisfatti, poiché non viene lasciata sufficiente flessibilità” ha aggiunto.

Inoltre, dal suo punto di vista, “le stime dei quantitativi in chilogrammi di pesce registrate nella dichiarazione di trasbordo non dovranno eccedere il 10% rispetto a quanto viene sbarcato o ispezionato. Nel caso di catture accidentali, il margine di tolleranza sarà così basso che andrà a pieno discapito della pesca multispecie frequente nel Mediterraneo. È oggettivamente difficile quantificare esattamente il pescato di specie miste e piccoli pelagici, quindi questa stretta esporrà i pescatori a sanzioni più frequenti” ha precisato. Non senza mostrare apprezzamento per la tracciabiliutà che garantirà ai consumatori maggiori sicurezza e informazioni sul prodotto ittico. E soprattutto annunciando che “ci opporremo al voto in plenaria al Parlamento europeo per esprimere il nostro dissenso e difendere le legittime istanze dei pescatori e di milioni di famiglie che vivono onestamente di pesca”. 

 

 

 

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