Le Borse non temono l'escalation stregati dai Goldman Sachs
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Investimenti Lun 15 aprile 2024

Le Borse non temono l'escalation stregati dai conti di Goldman Sachs

Piazza Affari sale dello 0,56% nonostante i missili iraniani. Gli investitori guardano al boom degli utili di Goldman Sachs Le Borse non temono l'escalation stregati dai conti di Goldman Sachs Piazza Affari
Redazione Verità&Affari
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Piazza Affari in rialzo

L’attacco dell’Iran a Israele non spaventa i mercati. Non a caso l’oro è in lieve calo (-0,39%), con i future di giugno a 2.366 dollari l’oncia. Il petrolio è in discesa di quasi un punto  con il Wti a 84,3 dollari e il Brent a 89,1. Il gas ad Amsterdam è indicato a 31,3 euro al megawattora (+1,8%). Salgono invece le Borse. Piazza Affari sale dello 0,56%, dopo essere arrivato a guadagnare anche l’1,5% Gli investitori hanno preferito guardare al boom degli utili della banca statunitense Goldman Sachs (+3% a Wall Street), più che alla possibilità di un’escalation in Medio Oriente. Questo, “sulla scia del fatto che la risposta iraniana, dopo l’attacco israeliano all’ambasciata di Teheran a Damasco, è stata contenuta”, spiegano gli analisti di Ig Italia. Anche un’eventuale controreazione di Tel Aviv quindi potrebbe “coinvolgere solo i proxy iraniani (Hezbollah), ma non portare a un’escalation del conflitto con un attacco diretto a Teheran”. Gli investitori rimangono quindi cautamente ottimisti, anche alla luce delle voci che si levano dalle capitali occidentali, tutte nettamente contrarie a una reazione israeliana. Guardando nel dettaglio a Piazza Affari, svettano Prysmian (+4,49%), nel giorno dell’annuncio dell’acquisizione di Encore Wire, Stellantis (+2,5%) e Leonardo (+2,31%). Bene anche tutte le banche, a partire da Banco Bpm (+1,18%). In fondo al listino il comparto le utilities, con Terna (-1,39%) e Erg (-1,65%), e i titoli energetici, con Tenaris (-1,52%) ed Eni (-1,25%), che scontano la debolezza del greggio. La peggiore è però Amplifon (-1,81%). Sul valutario l’euro si attesta a 1,0635 dollari (venerdì in chiusura a 1,0635 dollari) e a 164,11 yen (162,68 yen), mentre il cross dollaro/yen è pari a 154,29 (153 al closing precedente).

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