Petrolio e tassi in calo lanciano Piazza Affari verso nuovi record
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In evidenzaInvestimenti Mer 06 dicembre 2023

Petriolio e tassi in calo lanciano Piazza Affari verso nuovi record

La Borsa di Milano ha guadagnato lo 0,8% restando saldamente sopra la soglia simbolica dei 30mila punti, Francoforte ai massimi storici Petriolio e tassi in calo lanciano Piazza Affari verso nuovi record
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Occhi puntati su Bce e Fed

Prove tecniche di rally natalizio sui mercati europei, dove si rafforza la convinzione che la stretta monetaria abbia ormai raggiunto il suo picco e che, di conseguenza, il 2024 sarà l’anno di una prima sforbiciata ai tassi d’interesse da parte di Fed e Bce. Speranze moltiplicate dai dati sul mercato del lavoro statunitense, dove l’occupazione è aumentata meno delle attese, rafforzando così le aspettative su un calo del costo del denaro. Continua la sua corsa anche Piazza Affari, che si avvia a incorniciare un anno d’oro: il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,8% restando saldamente sopra la soglia simbolica dei 30mila punti, mentre Francoforte continua ad aggiornare i suoi massimi storici. Gli acquisti a livello continentale hanno premiato tutti i settori più ciclici, a testimonianza dell’aria di euforia tra gli investitori. Al top il settore viaggi (con lo strappo di Tui a +14% e l’ipotesi di delisting da Londra), auto, materie prime e industria.

Affonda il barile

Sul listino principale milanese sul primo gradino del podio DiaSorin (+5,1%), Interpump (+4,2%) e Stellantis (+3,2%) con il governo che assicura come l’obiettivo del gruppo sia la produzione di un milione di veicoli in Italia entro qualche anno. +2,5% per Mps spinta dalle ipotesi di risiko bancario. La brusca retromarcia del petrolio pesa su Saipem (-2,2%), Tenaris (-1,6%) ed Eni (-1,2%). Fuori dal Ftse Mib strappa Rosetti Marino (+11,8%) sulle voci di una possibile cessione del controllo dell’azienda da parte della famiglia fondatrice.

Sul fronte valutario, l’euro perde ancora quota a 1,0787 dollari (da 1,0794 ieri in chiusura) e 158,87 yen (158,85). Il cambio tra il biglietto verde e la divisa nipponica si attesta a 147,29 (147,16). Rimbalza il gas naturale sui 39,3 euro al MWh (+3%) mentre si registra il tonfo del greggio a causa dei dubbi sulla domanda mondiale di energia alla luce dell’aumento delle scorte di benzina Usa sopra le attese: il Wti di gennaio è così scambiato a 68,7 dollari al barile (-3,7%) e il Brent di febbraio a 74,7 dollari (-3 per cento).

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
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