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MercatiPrimo piano Mar 19 dicembre 2023

Tassi, Goldman Sachs prevede tagli anticipati delle banche centrali

Secondo la banca d'affari la Bce potrebbe effettuare tagli "costanti" da aprile in poi. Riviste al rialzo le stime sugli indici azionari Tassi, Goldman Sachs prevede tagli anticipati delle banche centrali
Redazione Verità&Affari
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La banca d’affari americana Goldman Sachs è convinta che le banche centrali inizieranno a tagliare i tassi d’interesse prima di quanto previsto, non più tardi, come inizialmente si pensava. E’ quanto emerge da un report pubblicato dalla banca americana.

Per quanto concerne gli USA, Goldman ritiene che la Federal Reserve abbia espresso una posizione più dovish del previsto, innescando aspettative più audaci nei mercati che, al termine dell’incontro del FOMC, hanno anticipato circa 30 punti base di ulteriore allentamento fino al 2024 ed ora stanno prezzando quasi sei tagli da 25 punti base l’anno prossimo e tre tagli nel 2025. Di riflesso, anche gli economisti di GS hanno spostato in avanti la loro linea, iniziando con tre tagli consecutivi a marzo, maggio e giugno, seguiti da due ulteriori tagli a ritmo trimestrale per il resto del 2024 e allineandosi al mercato nel 2025 con una proiezione sul tasso dei Fed funds in un intervallo compreso tra il 3,25% e il 3,5%.

Riviste al rialzo le stime sull’indice S&P 500

Sulla scia di queste previsioni economiche, Goldman Sachs ha rivisto al rialzo il suo obiettivo per l’S&P 500 ed al ribasso le stime sui rendimenti dei Treasury statunitensi. I tagli anticipati della Fed determinano infatti rendimenti più bassi e una curva più ripida. “Abbiamo rivisto il nostro le previsioni sui rendimenti benchmark in diminuzione diminuiscono nella maggior parte delle economie del G10 questa settimana”, spiega Goldman Sachs, segnalando “vediamo i rendimenti dei Treasury scendere al 3,75% entro la metà del prossimo anno”, anche se “ci si aspetta un rimbalzo dei rendimenti nel 2° semestre 2024 per chiudere l’anno intorno al 4%, a causa di una combinazione di ripricing del premio per il rischio reale e di inflazione”.

Più incerta la posizione della BCE. Rispetto alla Fed, infatti, la riunione della BCE di questa settimana ha sottolineato la cautela sulle prospettive di inflazione. L’aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche ha evidenziato un’inflazione core superiore all’obiettivo nell’intero orizzonte temporale anche con un percorso di tassi ufficiali più elevato rispetto a quello attualmente previsto. Anche la presidente Lagarde ha precisato che i tagli dei tassi “non sono stati affatto discussi”. Il Il Consiglio direttivo sembra quindi intenzionato a raccogliere ulteriori prove dell’effettivo rientro dell’inflazione sul target. “Prevediamo che anche la BCE effettui tagli costanti da aprile in poi“, affermano gli economisti di Goldman, spiegando che “l’allentamento di marzo sarà una possibilità, soprattutto se la crescita sarà più lenta di quanto gli analisti e la BCE attendano”.

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